Grazie al duro lavoro del popolo cinese, la prevenzione e il controllo dell’epidemia stanno ottenendo risultati notevoli. Nonostante la comunità internazionale abbia mostrato apprezzamento per il grande contributo offerto dalla Cina nel combattere l’epidemia, il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo, il Segretario statunitense al Commercio, Wilbur L. Ross, e altri politici hanno screditato gli sforzi compiuti dal Paese per prevenire l’epidemia, denigrato il sistema politico cinese e attaccato la Cina per le sue “limitazioni alla libertà di parola”.
Il 18 febbraio, l’ambasciatore cinese in Sudafrica, Lin Songtian, ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale ha elencato le misure efficaci effettuate dalla Cina in otto settori, affermando che “gli Stati Uniti non sarebbero in grado di realizzarne neanche una”.
Gli 8 aspetti elencati dall’ambasciatore sono i seguenti: il contenimento efficace della rapida diffusione del virus da parte del popolo cinese guidato dai leader supremi e dal Partito comunista cinese; la realizzazione di due ospedali a Wuhan in circa 10 giorni; auto quarantena volontaria di oltre 2 settimane di tutti i cinesi; la mobilitazione emergente delle forze sanitarie di altre province e città per sostenere Wuhan e Hubei; partenariato di aiuti tra aree colpite e altre città; attivazione ed operazione efficace di un meccanismo congiunto nazionale di prevenzione e controllo; emancipazione di oltre 800 milioni di popolazione dalla povertà; perseveranza nella strada di sviluppo pacifico.
Cosa hanno fatto gli Stati Uniti quando si sono trovati di fronte ad un’epidemia? Prendiamo come l’esempio dell’influenza H1N1 scoppiata nel 2009. All’inizio il governo americano aveva affermato che non c’era stato bisogno di lanciare alcun allarme, e solo sei mesi dopo dichiarò lo stato di emergenza, quando ormai l’influenza si era diffusa in 214 Paesi e regioni del mondo, contagiando 60 milioni di persone e portandone alla morte 300 mila.
La macchina politica di Washington sembra essersi guastata sia quando percorre la strada della politica interna che quella della politica estera. Con lo sguardo sugli “otto punti che il governo americano non può realizzare” alcuni politici statunitensi dovrebbero scusarsi con i propri cittadini.
2020-02-20