di Francesco Esposito *
PORTO DI ANVERSA
Il porto d’Anversa (Belgio) è stato recentemente conquistato in maniera silenziosa ma aggressiva dall’Ndrangheta che ora ne comanda una gran parte(!).
La droga delle ‘ndrine che arriva dal Sud America non sbarca più – prevalentemente – nel porto di Gioia Tauro ma viene fatta passare per Rotterdam e Anversa e da lì arriva in tutta Europa. Inghilterra e Germania, grandi consumatori di cocaina, riescono così a ottenere sempre tutta la sostanza di cui hanno bisogno.
PORTO DI GOIA TAURO
Il megaporto di Gioia Tauro è il terzo porto di transhipment d’Europa, il primo del Mediterraneo.
In questo hub marittimo passano circa 3 milioni di merci ma solo cinquemila vengono aperte dagli investigatori; l’Ndrangheta chiede una tassa sulla “sicurezza” di un dollaro e mezzo per ogni container sbarcato.
Quando si parla di Gioia Tauro tutti pensano alla cocaina nascosta tra la frutta esotica e nei pesci congelati, ma vi è di più, molto di più. Petrolio rubato, rifiuti tossici, armi, sigarette di contrabbando, merci false, giocattoli pericolosi e tanto altro ancora.
Tutto quello che di illegale si può vendere nel mondo passa dalla Calabria.
PORTO DI TANGERI
Tangeri pesca il proprio sangue nero e denso dal porto industriale e mercantile che si sta sviluppando sempre più nelle acque profonde di ogni coscienza situate a 30 chilometri a est della città. Tangeri Med rivaleggia con le altre località portuali del Vecchio Continente e, nonostante il suo passato, o forse per questo, supera molte città marittime d’Europa.
Polizia marocchina a buon prezzo, tonnellate di resina di cannabis nascosta nelle piattaforme di semirimorchi in transito dal porto verso un qualsiasi mercato europeo.
Tangeri, una città che convive tra morte e riscatto, speranza e degrado, in bilico tra un futuro pieno di promesse e un passato sempre troppo prossimo.
* Criminologo, Componente del Comitato Tecnico-giuridico dell’Osservatorio