Il documentario Com’è NATO un golpe: il caso Moro è in programmazione:…
il documentario sarà proiettato il:
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E’ anche in programmazione coming soon, con prevendita senza data di proiezione, in diversi cinema: al Lanteri di Pisa, alla Galleria Toledo di Napoli, al Barberini di Roma, all’Astra di Parma, al Galliera di Bologna.
Prenotando il proprio biglietto su Movieday i cinema fissano le date di proiezione, in nessun caso si perdono i soldi del biglietto che può essere rimborsato o scambiato.
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Vorresti vedere questo film, ma non ci sono eventi nella tua città? Organizza tu la proiezione, è semplice. (Per prenotare la visione: http://www.movieday.it/movie/index?movie_id=1362 – Come funziona – termini del servizio – Ulteriori precisazioni di movieday su quando l’evento verrà programmato con una data, l’utente sarà avvisato via mail e potrà rispondere a quella mail. Nel caso in cui non potesse partecipare potrà cedere i biglietti acquistati oppure chiedere il rimborso. Per problemi, c’è sempre la chat sul sito – in basso a destra)
Regia: Tommaso Cavallini
IL FILM E’ DISPONIBILE NELLE SEGUENTI VERSIONI
L’agguato di via Fani è un’azione di guerra non convenzionale che vede anche la presenza di un berretto verde statunitense. Un vero golpe orchestrato dagli Usa e dalla NATO, con l’aiuto di apparati occulti e i servizi segreti dei maggiori Paesi Europei, per dare un colpo mortale alla democrazia e alla Costituzione italiana. La sequela di false informazioni fatte circolare dai brigatisti – con la regia del Sisde e settori della destra Dc – e i nuovi dati acquisiti, dimostrano che Moro durante i 55 giorni del sequestro non è mai stato custodito dai brigatisti e che vi sono state più prigioni in cui è stato detenuto.
Nel documentario una nuova analisi balistica per fare luce sulla dinamica dell’attacco, un filmato inedito che svela la targa di un’auto presente in via Fani il 16 marzo 1978 di cui le indagini non hanno mai tenuto conto e l’ex agente Sismi “fonte Beirut2”, intervistato da Carlo Palermo, che riferisce di una foto scattata a Moro in un cortile durante la prigionia, a conferma del fatto che il presidente della Dc doveva morire e non per mano delle Brigate rosse, di come la guerra fredda era diretta da gruppi che controllavano sia Washington sia il Cremlino.
Con interviste a: Carlo Palermo, Sergio Flamigni, Carlo D’Adamo, Rita Di Giovacchino, Marcello Altamura, Martino Farneti.