di Luigi Grimaldi
Le denunce, che fortunatamente si stanno diffondendo sul web, ma che sono ignorate dai media occidentali, sui crimini di guerra in corso in questo momento in Yemen, vengono bollate, soprattutto in Italia e Usa, come terrorismo mediatico cui non bisogna dare attenzione o ascolto. Il bello, si fa per dire, è che questi siti che parlano di “complottismo” si spacciano per lo più per organi di informazione della sinistra.
Sono, invece, documentate le denunce sull’uso di bombe a grappolo e mini ordigni al neutrone (come già avvenuto in Libia nel 2011 e ancor prima in Afghanistan) in aree limitrofe alla capitale yemenita Sanaa; sono documentati i bombardamenti su aree urbane densamente abitate e lo stesso Onu parla di migliaia di morti (ma non si sa quanti) e di almeno 10.000 feriti; è indiscutibile il blocco di rifornimenti allo Yemen, il paese più povero dell’Arabia, che dipende interamente dall’estero per l’approvvigionamento di acqua potabile, cibo, medicine e carburante (mettendo a rischio la vita di 16.000.000 di persone): tutto da parte dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati Sunniti, con l’appoggio di Israele, Usa e Gran Bretagna.
Ebbene per questa “presunta sinistra”, che trova accettabile che si faccia la guerra ai poveri anziché alla povertà, non sono terroristi i bombardatori, i criminali di guerra, l’imperialismo Usa, il nazionalismo israeliano, l’arroganza delle monarchie del Golfo alleate dell’occidente, ma coloro che denunciano l’aggressione e dettagliatamente dimostrano come gli ordigni utilizzati nelle stragi in Yemen siano il prodotto dell’industria bellica Usa e delle politiche omicide messe in atto in Medio Oriente e non solo.
Costoro, anche di fronte all’evidenza sanguinaria della situazione si baloccano in contorcimenti mentali attraverso cui intendono denunciare il “terrorismo mediatico” che, secondo loro avrebbe lo scopo di propalare “un clamoroso falso, ma costruito a tavolino per diffondere delle notizie allarmanti e allarmistiche il cui fine consiste nell’alzare il livello di conflittualità. Perché esistono in giro nel mondo, in questo momento, diverse potenze (e pezzi fondamentali dei cosiddetti poteri forti finanziari) che potrebbero essere interessate a scatenare una colossale guerra mondiale”. E quindi il denunciare la barbarie equivarrebbe a fare un favore (interessato) a quei poteri forti che una sinistra “vera” deve combattere.
Quindi, a fronte della situazione in Medioriente e Africa, con una quarantina di fronti di guerra aperti e una evidente escalation in corso, sarebbe meglio censurare e ignorare le informazioni sui crimini di guerra contro la popolazione civile, per non fare il gioco di chi quelle guerre le finanzia, le combatte e ci guadagna soldi e potere.
Ma a chi giova il silenzio? La risposta è ovvia. Di sicuro non giova alla causa della democrazia, dei diritti, della verità e della pace. Da quale parte stiano questi siti negazionisti della verità è evidente: stanno dall’altra parte. Dalla parte opposta alla nostra.
Nelle foto: Immagini dei bombardamenti in corso nello Yemen
Nel video: Video diffuso dalla Pravda. Documenta l’esplosione di un ordigno “mini-nuke” al neutrone. Si noti il lampo di Luce Blu noto come effetto Čerenkov, che si manifesta solo quando la velocità della particella nel mezzo attraversato risulta superiore alla velocità della luce nello stesso mezzo. (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_%C4%8Cerenkov)