Vedendo questo filmato ci siamo chiesti dove sono finiti gli Stati (ben 194) che dovrebbero richiamarsi e far rispettare i valori sottoscritti nella Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, e in particolare, i punti dell’Art . 29 dove si chiede:
b) sviluppare nel fanciullo il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dei principi consacrati nella Carta delle Nazioni Unite;
e
d) preparare il fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi e delle persone di origine autoctona;
Quei nazi-fascisti del battaglione Azov, invece, cosa insegnano a questi poveri fanciulli?
L’esatto contrario di quanto affermato all’Art. 30 della suddetta convenzione che recita:
Negli Stati in cui esistono minoranze etniche, religiose o linguistiche oppure persone di origine autoctona, un fanciullo autoctono o che appartiene a una di tali minoranze non può essere privato del diritto di avere una propria vita culturale, di professare e di praticare la propria religione o di far uso della propria lingua insieme agli altri membri del suo gruppo.
Dove sono finiti gli esperti che compongono il Comitato dei Diritti del Fanciullo che avrebbero il compito di esaminare i progressi compiuti dagli Stati nell’esecuzione degli obblighi da essi contratti in base alla Convenzione?
Singolare, quanto avviene sul fronte della tutela del fanciullo, dove abbiamo tre nazioni che si erano rifiutate di ratificarlo come la Somalia (che, pare, abbia rimediato successivamente), il Sudan Meridionale e gli Stati Uniti d’America mentre la Corea del Nord ha firmato nel 1990.
MOWA