Lo staff di iskrae e le sezioni comuniste Gramsci Berlinguer per la ricostruzione del P.C.I., pur condividendo che il conflitto deve essere assolutamente fermato prima possibile come affermato in gran parte di questo post, non è d’accordo con la modalità proposta alla fine per il suo raggiungimento. Ritiene importante ricordare che l’attuale presidente Zelensky ha preso il 73% dei voti ma solo dopo che c’è stato un colpo di Stato (nazifascista) con una carneficina nel Donbass.
Inoltre non vanno assolutamente dimenticate le responsabilità di chi, in Occidente, ha ignorato e continuato ad ignorare per ben otto anni, quanto accadeva (e accade) e come soffriva la popolazione vessata, torturata, uccisa (15 mila morti) perchè russofona, girato la testa dall’altra parte ed ora “sfrutta” un peloso moralismo con l’intento di lasciare un paese governato, provocatoriamente, da una cultura pericolosa per l’umanità come il nazismo.
Anche in questo Paese (Italia e non solo) stanno avanzando, nell’indifferenza di molti ed in modo dirompente, principi di una cultura fascista che si pensava fosse stata respinta definitivamente con la Resistenza, e che ripropone gli stessi paradigmi di allora, esempio ne sono la censura o la modifica di articoli operate nelle testate giornalistiche (la Stampa, il manifesto… ). Inoltre, è stato disattesso nuovamente l’articolo 11 della Costituzione e la legge 185 con l’invio di armi e soldi ai belligeranti. Tutto questo non presuppone la volontà di un avvenire di pace ma invece una escalation verso la guerra.
Compito dei democratici, e quello di esigere la pace e chiedere ai sindacati e ai partiti (per questo sarebbe necessario ricostruire una vera formazione comunista in Italia che sappia promuovere lotte e analisi anche di respiro internazionale) una vera lotta di liberazione contro la fascistizzazione in atto in Europa (seme di una cultura guerrafondaia). Si dovrebbe, come fecero nel 1943 i comunisti e le forze democratiche italiane a marzo di quell’anno, riuscire ad organizzare uno sciopero generale antifascista che richieda una vera democrazia e che la guerra venga bandita dalla vita dei popoli.
DANILO TOSARELLI
Questa guerra non può proseguire. Va fermata.
Dal 28 febbraio in Ucraina si soffre e si muore e questo è inaccettabile.
Ancora una volta è la povera gente a pagarne il prezzo più caro.
Purtroppo, le guerre non sono mai state pagate da chi le decide.
Ecco perchè anche questa guerra va fermata, prima che sia troppo tardi.
Dietro a questa guerra vi sono motivazioni che vengono da lontano.
In questi giorni ce le stanno raccontando tutti i mezzi di informazione.
Nozioni ed informazioni troppo spesso di parte e proprio per questo meno credibili.
Trionfano le partigianerie che seppur mascherate, non ammettono dubbi.
Giova precisare che la politica italiana si è già espressa in merito.
Un Parlamento quasi unanime, ha votato per inviare armi in Ucraina.
Una scelta di allineamento, che però contrasta con l’articolo 11 della nostra Costituzione.
Una scelta non condivisa da moltissimi italiani che esprimono un netto dissenso.
Ce lo rivela un sondaggio dell’istituto Ixe di Roberto Weber per Coldiretti.
4 italiani su 10 non sono d’accordo con l’invio di armi al presidente ucraino Zelenski.
Gli italiani sono sempre stati contrari agli interventi diretti e questa scelta non li convince.
Viene percepita come un intervento seppur indiretto, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Non sono d’accordo sul fatto che sia stata una scelta obbligata e necessaria.
6 italiani su 10 ritengono che la soluzione del conflitto possa essere soltanto diplomatica.
Lev Tolstoj così scriveva nel lontano 1899.
“Quando mi dicono che dello scoppio di una qualche guerra, è colpevole in maniera esclusiva una delle due parti, non posso mai trovarmi d’accordo con una simile opinione.
Si può ammettere che una delle parti agisca con maggiore cattiveria, ma stabilire quali delle due si comporta peggio, non aiuta a chiarire neanche solo la più immediata delle cause per cui si verifica un fenomeno così terribile, crudele e disumano come la guerra.”
Anche questa guerra non fa eccezione.
Dopodiché è indispensabile trovare le soluzioni utili a fermare questa tragedia umana.
Io sostengo che le trattative già in essere debbano andare avanti ad oltranza.
Ma occorrono diplomatici di valore e sinceramente interessati a far finire questa guerra.
Mi piacerebbe tanto veder scendere in campo emissari di Papa Francesco.
Non consideratemi un visionario. Secondo me Papa Francesco potrebbe fare la differenza.
Mi rendo conto che sarebbe una scelta difficile da gestire sotto molti aspetti, ma…
Stiamo rischiando la terza guerra mondiale e credo che nulla possa apparire esagerato.
Sul Fatto Quotidiano del 4 marzo, Pino Arlacchi ha espresso bene i capisaldi della trattativa.
Sono gli unici possibili e sensati.
L’ Ucraina ha diritto alla sua sovranità.
La Russia non deve più sentirsi in pericolo.
L’Europa deve smetterla di scherzare con il fuoco, solo per compiacere il suo padrone d’oltre atlantico.
Chiunque mastichi di politica e segua gli avvenimenti internazionali può ben comprendere.
Condivido pienamente ed aggiungo che solo una Ucraina neutrale può garantire questo accordo.
Dopodichè, occorre confezionare un accordo che non faccia perdere la faccia a nessuno.
E’ la vera preoccupazione di tutti gli osservatori internazionali, quelli onesti che amano la pace.
Da una parte Putin continua a subire pressioni con le telefonate di Scholtz, Macron ed altri, ma non molla.
Non è chiaro sino in fondo, cosa abbia in testa il presidente russo.
Alcune voci insistenti sostengono che Putin sarebbe malato terminale e quindi ormai deciso a tutto.
Credo che questo allarmismo debba lasciare il tempo che trova.
Qualcuno potrebbe considerarla bieca propaganda, ma gli effetti potrebbero essere nefasti.
Dall’altra Zelenski subisce pressioni dagli USA e dalla NATO, affinchè tenga duro e resista.
E lui chiede “no fly zone” ed invio di aiuti militari.
Un gioco delle parti che rende tutto terribilmente complicato.
Lo scontro è profondamente politico e vede in campo la credibilità di UE, USA e RUSSIA.
Nel frattempo il popolo ucraino subisce i tormenti di una guerra che ci vede tutti responsabili.
Nessuno vuole perderci la faccia, ma più il tempo passa e più aumentano alcuni rischi.
Il rischio di un coinvolgimento della NATO, che ci porterebbe direttamente ad una guerra nucleare.
Una catastrofe, che secondo uno studio dell’Università di Princeton, coinvolgerebbe tutti noi.
90 milioni di persone perderebbero la vita nel giro di poche ore, con centinaia di migliaia di feriti.
Ci ho riflettuto a lungo. Non vedo altre soluzioni praticabili.
Io ipotizzo un possibile sblocco della situazione, ma può venire solo dal presidente ucraino.
La Russia deve far tacere le armi, per consentire al presidente ucraino di riunire il suo governo.
Zelenski dovrà decidere che l’Ucraina resterà un Paese Neutrale.
Una mediazione onorevole, senza far perdere l’onore a nessuno.
Zelenski dimostrerebbe grande autorevolezza, liberandosi dalle pressioni ed ingerenze USA.
L’UNIONE EUROPEA verrebbe sgravata da vincoli ed impegni imposti dall’Alleanza.
La RUSSIA vedrebbe riconosciuto un suo diritto, vecchio di 30 anni e nei fatti mai riconosciuto.
Continuo a sperare in questa mediazione possibile ed attendo…