“Stimato presidente Medina;
Stimati Cape e Capi di Stato o di Governo dell’America Latina e dei Caraibi;
Distinti Capi di Delegazioni ed invitati:
Nel Vertice che diede vita a questa Comunità, a Caracas, nel 2011, abbiamo espresso la convinzione che “l’unità e l’integrazione politica, economica, sociale e culturale dell’America Latina e dei Caraibi costituiscono (…) una necessità per affrontare con successo le sfide che si sono presentate nella regione”.
Non è stato mai così necessario camminare verso l’unità, riconoscendo che abbiamo numerosi interessi in comune. Lavorare per “l’unità nella diversità” è una necessità inevitabile.
Per raggiungerla, si richiede uno stretto attaccamento al Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, firmato dai Capi di Stato e di Governo a L’Avana in gennaio del 2014, nel quale ci compromettemmo “con lo stretto compimento del suo obbligo di non intervenire, direttamente o indirettamente, nei temi interni di qualsiasi altro Stato,” ed a risolvere le differenze in forma pacifica, oltre a “rispettare pienamente il diritto inalienabile di ogni Stato a scegliere il suo sistema politico, economico, sociale e culturale”.
Per ciò, è indispensabile che tutti i membri della comunità internazionale rispettino pienamente i postulati del Proclama nelle sue relazioni coi paesi della CELAC.
Sarebbe desiderabile che il nuovo governo degli Stati Uniti opti per il rispetto della regione, benché sia preoccupante che abbia dichiarato intenzioni che mettono a rischio i nostri interessi nelle sfere del commercio, dell’impiego, della migrazione e dell’ecosistema, tra gli altri.
Pertanto, è imprescindibile stabilire programmi di azione comuni e rendere più effettiva la gestione della CELAC.
D’altra parte, un ritorno del neoliberalismo incrementerebbe la povertà e la disoccupazione, aggravando così le condizioni sociali nell’America Latina e nei Caraibi.
Sig. Presidente:
Reiteriamo il nostro appoggio al popolo ed al governo venezuelani nella difesa della loro sovranità ed autodeterminazione davanti alle azioni contro la Rivoluzione Bolivariana.
Continueremo a contribuire nella misura delle nostre possibilità all’implementazione dell’Accordo Finale di Pace tra il Governo della Colombia e le FARC-EP ed appoggiando le conversazioni di pace con l’ELN.
Riaffermiamo che il popolo di Portorico deve essere libero ed indipendente; continueremo appoggiando gli appelli dell’Ecuador davanti al rifiuto della multinazionale a risarcire i gravi danni ambientali nell’Amazzonia; respingiamo la manipolazione politica contro il governo boliviano ed i tentativi di destabilizzare il paese; ci congratuliamo con il presidente Daniel Ortega per la sua recente rielezione in Nicaragua ed anche con la vicepresidentessa Rosario Murillo.
Reiteriamo il nostro rifiuto al golpe di stato parlamentare-giudiziario perpetrato in Brasile contro la presidentessa Dilma Rousseff, alla quale esprimiamo la nostra solidarietà, oltre che all’ex presidente Luis Inacio Lula da Silva.
Confermiamo l’appoggio di Cuba alle nazioni caraibiche sorelle davanti ai tentativi di privarle dell’accesso alle risorse finanziarie, nel combattimento contro il cambiamento climatico, e nella loro esigenza legittima di risarcimento per i danni fatti dal colonialismo e dalla schiavitù.
Reiteriamo il nostro appoggio agli sforzi della Repubblica dell’Argentina per recuperare le Isole Malvine, le Georgia del Sud e le Sandwich Australi.
Stimato Presidente:
Desidero esprimere la volontà di Cuba di continuare a negoziare i temi bilaterali in sospeso con gli Stati Uniti, sulla base dell’uguaglianza, della reciprocità e del rispetto alla sovranità ed all’indipendenza del nostro paese, e di proseguire il dialogo rispettoso e la cooperazione in temi di interesse comune col nuovo governo del presidente Donald Trump.
Cuba e gli Stati Uniti possono cooperare e convivere in forma civile, rispettando le differenze e promuovendo tutto quello che faccia bene ad entrambi i popoli ed i paesi, ma non ci si deve aspettare che per questo Cuba realizzi concessioni inerenti alla sua sovranità ed alla sua indipendenza.
Il bloqueo economico, commerciale e finanziario persiste, quello che provoca considerabili privazioni e danni umani che ledono gravemente la nostra economia ed ostacolano lo sviluppo.
A dispetto di ciò, continuiamo occupati nell’aggiornamento del nostro modello economico e sociale e continueremo a lottare per costruire una Nazione sovrana, indipendente, socialista, democratica, prospera e sostenibile.
Vorrei esprimere la mia profonda gratitudine al presidente Danilo Medina per il suo sentito omaggio di ricordo al Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz, nell’atto inaugurale di questo Vertice, ed a tutti quelli che c’inviarono le loro condoglianze e messaggi di solidarietà.
Mi permetta, per concludere, ringraziare per l’ospitalità e la calorosa accoglienza da parte sua e del popolo del suo paese e congratularmi per il lavoro svolto nella Presidenza Pro Tempore della CELAC; e contemporaneamente manifestare il nostro impegno di appoggio e di solidarietà al Salvador ed al suo presidente Salvador Sanchez Ceren, nella sua gestione come dirigente della Comunità durante il 2017.
Molte grazie”.
Discorso pronunciato dal presidente Raul Castro nel V Vertice della Celac, a Punta Cana, in Santo Domingo
traduzione di Ida Garberi
foto: @PresidenciaRD/ Twitter
25 Ene 2017