Il lottatore cubano Renè Gonzalez ha oggi denunciato i gruppi che perpetrano atti terroristici contro Cuba dagli Stati Uniti ed ha fatto un appello per rinforzare la richiesta per la liberazione dei suoi compagni incarcerati in quel paese.
Gonzalez ha testimoniato via Skype presso una commissione internazionale riunita a Londra per investigare il caso dei Cinque cubani arrestati dalle autorità statunitensi nel 1998 per affrontare gli attacchi di organizzazioni controrivoluzionarie della Florida.
Renè è uscito dal carcere due anni fa dopo compiere la totalità della condanna ed è ritornato a Cuba nel 2013. Un altro dei suoi compagni, Fernando Gonzalez ha anche esaurito la sua pena di più di 15 anni ed una settimana fa è ritornato al suo paese natale.
Ma ancora rimangono in prigione Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero e Ramon Labañino.
Nella sua esposizione, Gonzalez ha dettagliato con nomi e dati precisi i gruppi ed individui dedicati a pianificare ed eseguire atti terroristici contro Cuba dal territorio degli Stati Uniti.
Tra loro ha menzionato la Fondazione Nazionale Cubano-Americana, Hermanos al Rescate ed il Movimento Democrazia, oltre ai famosi terroristi Luis Posada Carriles, Orlando Bosch, Josè Basulto ed altri.
Rispondendo alle domande dei delegati ha spiegato le violazioni del diritto al dovuto processo e degli stessi detenuti dal momento della loro carcerazione.
In questo senso, ha ricordato l’illegale classificazione di tutti i documenti relazionati con la causa e le condizioni di confino dei carcerati, aspetti denunciati da un organo delle Nazioni Unite ed Amnesty International.
Abbiamo potuto controllare solo un 15% di tutta l’evidenza, ha sottolineato, ricordando le misure di sicurezza esagerate che limitavano il tempo e le possibilità di analisi.
Ugualmente, ha ricordato che i Cinque non sono andati negli Stati Uniti a fare male a nessuno, bensì per prevenire atti terroristici contro la vita umana e beni materiali in Cuba.
In tutta l’evidenza del caso non c’è una sola parola di odio verso gli Stati Uniti né idea di fare danno. “I gruppi che vigilavamo avevano commesso attentati contro abitanti di Cuba e questo è immorale”, ha enfatizzato.
Ha anche affermato che per le autorità nordamericane era più importante proteggere i terroristi.
Dal primo giorno abbiamo ricordato che la nostra missione reale era la protezione della popolazione cubana, ha insistito.
I tre delegati, Yogesh Sabharwal (India), Phillipe Texcier (Francia) e Zac Jaccob (Sudafrica), si sono dispiaciuti dell’assenza fisica di Gonzalez nell’udienza di oggi, dovuta al rifiuto del governo del Regno Unito a concedergli un visto per venire a Londra.
Lei è un uomo di coraggio e di grandi principi e morale, ha detto il giudice Jaccob, ex integrante della Corte Costituzionale del Sudafrica, mettendo fine alla sessione, applaudita dalle più di 300 persone presenti nella Scuola degli Avvocati di Londra.
da Prensa Latina
traduzione di Ida Garberi
7 Mar 2014