Renzi a Pisa: fuori la Leopolda in 200 contro la riforma e il premier
“La manifestazione si è svolta senza disordini, con alcuni disagi alla circolazione. Ingente la presenza delle forze dell’ordine”
Un enorme spiegamento di forze ha fatto da contorno alla visita del premier Renzi a Pisa, oggi 22 novembre. La Stazione Leopolda, dove si è tenuta la tappa pisana del tour di sostegno al Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre, è stata posta sotto controllo da posti di blocco in via Fratti e via Francesco Da Buti, più i cordoni agli accessi principale e laterale al luogo della conferenza. Carabinieri in assetto antisommossa anche di fronte alla sede del Pd, occupata l’11 novembre scorso dal Comitato Sant’Ermete. Registrati alcuni disagi alla circolazione, ma non ci sono stati scontri e disordini.
La contestazione al Presidente del Consiglio ha visto la partecipazione di circa 200 persone, che si sono sistemate fra il lato di Piazza Guerrazzi e la corsia preferenziale nelle immediate vicinanze dello spiazzo davanti la Leopolda. Presente la Rete dei Comunisti, l’Unione Sindacale di Base ed esponenti dei comitati di quartiere. Un attacco legato sia alla riforma che alle politiche del governo: “Siamo qui per sconfiggere l’attacco mortale che intendono portare alla nostra Costituzione per colpire il lavoro, i servizi essenziali, l’istruzione pubblica, i pensionati, i migranti, tutte le figure sociali colpite già duramente dalla crisi” sintetizzano in una nota i comunisti.
All’interno della Leopolda invece numerose le persone che hanno ascoltato le parole del premier che ha spiegato le ragioni del ‘Sì’ al referendum costituzionale.
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22 novembre 2016