Una puntata di Report da non perdere e capire le responsabilità sia per quanto riguardano i decessi da covid che di quanto accaduto dopo l’inchiesta sulle stragi del ’92-’93.
Una puntata che ovrà bisogno di risposte serie dalle istituzioni alle domande fatte sui rapporti tra Stato, mafia, massoneria, gladio, killer, terroristi…
MOWA
Tratto da Report
Destabilizzare l’Italia
Tratto da Report
Cosa è accaduto dopo l’inchiesta di Report sulle stragi del ’92-’93
Le stragi del 1992 e del 1993 in Italia: ancora oggi emergono altri protagonisti, a lungo rimasti insospettabili, e uomini che per anni hanno scelto il silenzio. Ed è sempre più evidente come nelle stragi di quegli anni ci sia la mano di mandanti esterni. Un reportage che, per la prima volta, mostra l’informativa redatta dall’allora capitano dei carabinieri Gianfranco Cavallo, dove si segnalava la presenza di Stefano delle Chiaie a Capaci in cerca di esplosivo, poco prima della strage. Una informazione dal grande valore investigativo, ma incredibilmente non approfondita dai carabinieri. Come mai? Solo oggi, rileggendo la storia, si comprende come – per individuare i responsabili dietro gli anni più bui della nostra Repubblica – occorra tenere in considerazione gli elementi ricorrenti di un sistema al cui interno operavano uomini della destra eversiva, massoni, uomini dello Stato e mafiosi. A seguire in Veneto nella regione che, durante la seconda ondata della pandemia, è accaduto il disastro: ci sono stati 1600 morti in più rispetto alla media nazionale. Cosa è successo? Avevano puntato tutto sui tamponi rapidi, era il test di riferimento anche per gli operatori sanitari e per le Rsa, contrariamente alle indicazioni dell’Oms e anche a uno studio del professor Crisanti. Si chiude con \”La buona scuola\”. In Finlandia, nessun compito in classe, né interrogazioni o esami. Gli alunni sono liberi di uscire dall’aula, leggere libri o fare progetti manuali in base alle proprie vocazioni. E i risultati si vedono: secondo il programma \”Pisa\” dell’Ocse gli studenti finlandesi sono ai primi posti per quanto riguarda la lettura, la matematica e le scienze. Pochissimi i fondi europei investiti, mentre la quota di Pil dedicata all’istruzione è quasi il doppio rispetto all’Italia, il 5% contro il nostro 2,9%. È questo il successo del sistema educativo e scolastico della Finlandia?
Tratto da Report
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