Reporters Senza Frontiere ha un padrone e non ha frontiere nell’ora di ricevere denaro dalle multinazionali, degli oligopoli e dai ricchi di questo mondo.
Il cameraman dell’agenzia cubana di notizie Prensa Latina in Cile, Damián Trujillo, è stato arrestato domenica 26 aprile nella capitale di questo paese dai carabinieri, mentre stava lavorando. Il giornalista stava coprendo una protesta pacifica nella Piazza La Dignidad.
Nelle immagini dell’arresto arbitrario del professionista, si osserva che i carabinieri lo introducono a forza in un furgone, nonostante le proteste dei suoi compagni.
Forse questa non è una chiara violazione del libero esercizio d’informazione?
Perchè Reporters Senza Frontiere (RSF) tace di fronte a queste violazioni della libertà di stampa?
Una bugiarda relazione di questa organizzazione ha ubicato di recente Cuba al 171 posto per le condizioni per l’esercizio della libertà di stampa ed ha posto l’Isola all’ultimo posto in America Latina e i Caraibi.
RSF è un’organizzazione con sede a Parigi, ma sottomessa a Washington, caratterizzata da anni per l’ossessione delle sue azioni contro la Rivoluzione Cubana, il Venezuela Bolivariano e il Nicaragua Sandinista.
Nel 2005 aveva partecipato alla campagna promossa dal governo di George W. Bush, per impedire l’arrivo dei turisti nell’Isola grande delle Antille. Non va dimenticato che il Piano Bush destina un bilancio di cinque milioni di dollari alle ONG che «realizzano attività che cercano di dissuadere i turisti a viaggiare a Cuba». Una parte di questo «succoso bottino» va a parare nelle arche dei RSF.
I Senza Frontiere per anni hanno finanziato pseudo giornalisti che lavorano al servizio degli interessi degli Stati Uniti.
La loro parzialità evidentemente a favore degli interessi di Washington in Iraq, Libia, Haiti, Irán, Bolivia, Ecuador e Cile, è ben chiara: un anno dopo l’altro nelle sue false relazioni, condanna i paesi considerati «nemici» degli USA o semplicemente quelli che non accettano di seguire letteralmente gli ordini della Casa Bianca.
Da dove provengono i ricchi fondi su cui contano questi signori che, si presume, sono difensori della libertà di stampa e d’espressione?
Il signor Robert Ménard, uno dei fondatori di RSF, ha confessato alcuni anni fa, con assoluta tranquillità, di ricevere finanziamenti dalla Fondazione Nazionale per la Democrazia (NED).
Ménard fu molto chiaro: «Effettivamente, riceviamo denaro dalla NED e questo non ci dà nessun problema».[1]
RSF non ha mai nascosto le sue relazioni con il mondo del potere.
«Un giorno avevamo problemi di denaro. Io ho chiamato l’industriale Francois Pinault perchè ci aiutasse (…) Rispose subito alla mia richiesta. E questa è la sola cosa che importa» perchè «La legge della gravità esiste cari amici. E anche la legge del denaro», ha detto Ménard.[2]
Reporters Senza Frontiere è finanziata dal Gruppo Dassault, riceve fondi da Hewlett Packard, dalla Overbrook Foundation, entità fondata da Frank Altschul, promotore di Radio Free Europe, dal gruppo Lagardère Publishing, dalla Fundación Hachette, dal Open Society Institute, dal quotidiano francese Libération, e intasca notevoli risorse dai maggiori oligopoli mediatici del mondo.
RSF, del denaro che il governo degli USA dedica ogni anno per sovvertire l’ordine interno in Cuba, si beneficia attraverso la NED, la Usaid, Freedom House, Center for a Free Cuba, la Fondazione Nazionale Cubano- Americana, la ONG ceca People in Need e molte altre organizzazioni che compongono il tessuto delle istituzioni che servono da schermo al governo yanquee e alla CIA nelle loro azioni contro la Rivoluzione Cubana.
In una relazione del 15 gennaio del 2004, RSF esonerò da ogni implicazione i militari statunitensi responsabili dell’assassinio del giornalista spagnolo José Couso e del suo collega ucrainiano Taras Protsyuk nell’hotel Palestina, di Bagdad.
RSF fece apologia dell’invasione dell’Iraq, il 16 agosto del 2007, durante il programma radiofonico «Contre-expertise».
Robert Ménard, allora segretario generale di RSF, legittimò l’uso della tortura.
Durante il colpo di Stato contro Hugo Chávez nell’aprile del 2002, appoggiarono apertamente gli usurpatori, avallarono il colpo di Stato contro il Presidente haitiano Jean-Bertrand Aristide, contro Zelaya in Honduras, e contro Evo Morales in Bolivia.
Lo stesso quotidiano francese Libération, patrocinatore dell’organizzazione, riferisce che RSF “non dice una parola sugli abusi dei media d’informazione occidentali” «D’ora in avanti, la libertà di stampa sarà esotica o non esisterà. Molti rimproverano la loro aggressività contro Cuba e il Venezuela e la loro indulgenza verso gli USA, cosa che non è per niente falsa»[3].
Reporters Senza Frontiere ha un padrone e non ha frontiere nell’ora di ricevere denaro dalle multinazionali, dagli oligopoli e dai ricchi di questo mondo.
Come può essere indipendente, come si vende, chi subordina il suo lavoro e vende la sua morale e la sua etica ai dettami dei poderosi di questo mondo?
RSF è un’istituzione organica del potere globale dell’Impero, solo questo;
un altro paravento che serve per giustificare le aggressioni e demonizzare i nemici del pottre egemonico capitalista.
Nel contesto:
• Il Programma Cuba della Usaid destinò, tra il 1998 e il 1999, più di sei milioni di dollari per la sovversione interna nell’Isola.
• Solo nel 2001, ci furono sul terreno più di 200 consegna personali di denaro «attivisti» e «giornalisti indipendenti», calcolate in più di 100.000 dollari.
• Negli anni fiscali tra il 2001 e il 2006, la Usaid ha assegnato contro Cuba 61 milioni di USD per 142 progetti.
• Il Programma Cuba, tra il 2007 e il 2013, è costato più di 120 milioni di USD.
• I programmi con l’etichetta «Libertà d’informazione» promossero tra il 2014 e il 2017 ben 39 progetti per un ammontare di circa 6 milioni di USD. La Ned apportò ugualmente altri 2 milioni di dollari.
• La Ned nel 2018 ha consegnato a Cubanet News Inc. 220.000 dollari, destinati alla promozione della «Libertà d’informazione»; 60.000 dollari per l’editrice Hypermedia Inc.; 72 000 per l’Istituto di Comunicazione e Sviluppo; 65 000, per «L’Integrazione» di Cuba nelle reti regionali dei media e 64 000 (dedicati ai giovani giornalisti).
• I programmi sovversivi della Usaid e della Ned contro Cuba nell’ultimo anno fiscale 2018- 2019 si calcolano con 70 progetti promossi dentro e fuori dal paese e con un’assegnazione superiore a 14 milioni di dollari. ( GM – Granma Int.)
Fonti:. Razones de Cuba, Cubainformación, scritti di Salim Lamrani e Jean-Guy Allard.
[1] Robert Ménard, «Forum de discussion avec Robert Ménard», Le Nouvel Observateur, 18 aprile del 2005. [2] Verità su Reporters Senza Frontiere, investigaction.net [3] Verità su Reporters Senza Frontiere, investigaction.net.