L’Anm: “Legge è un pessimo segnale contro i magistrati. E intanto la corruzione dilaga”
di Aaron Pettinari –
Dopo un pomeriggio di dibattito, attorno alle 22 di ieri la Camera ha votato. La legge sulla responsabilità civile delle toghe è passata alla Camera con 265 voti favorevoli a fronte dei 51 no dei Cinque Stelle e dei 63 astenuti, i deputati di Lega Nord, Fi, Sel, Fdi e Alternativa Libera (gli ex M5S). Il Governo ha deciso di iniziare da questo punto la riforma della giustizia rinviando altri punti più urgenti come la nuova legge sulla corruzione. Nonostante la contrarietà dei magistrati, che in più di un’occasione hanno manifestato il proprio dissenso per la nuova normativa (bocciando però lo sciopero invocato da alcune correnti nei giorni scorsi). La motivazione invocata dal governo Renzi per questo provvedimento era semplice: “Ce lo chiede l’Europa. Se non interveniamo la Commissione Ue multerà l’Italia per 53 milioni di euro”. Una motivazione assurda che Pier Camillo Davigo, ex pm di Mani Pulite, ha smontato sulle colonne del Corriere della Sera dello scorso 19 febbraio spiegando che in realtà la Corte di Giustizia dell’Unione Europea per due volte aveva invece richiamato l’Italia a prevedere che lo Stato dovesse risarcire anche gli errori commessi dalla Cassazione con violazioni manifeste del diritto dell’Unione Europea.
Cosa cambia
Uno dei punti più controversi riguarda la soppressione del filtro, ovvero quell’attività di controlli preliminari di ammissibilità della domanda di risarcimento contro lo Stato. Le verifiche dei presupposti e valutazione di manifesta infondatezza, oggi affidata al tribunale distrettuale, sono state cancellate. Donatella Ferranti, del Pd, non ha nascosto che “l’applicazione della nuova legge andrà monitorata”. Che “bisognerà verificarne il funzionamento, in particolare per quanto riguarda il filtro di ammissibilità dei ricorsi” Ed ha anche chiarito: “È nell’interesse dello Stato, visto che i ricorsi saranno presentati alla Presidenza del Consiglio”. Nella legge che prevede l’ampliamento delle possibilità di ricorso da parte del cittadino viene inserito l’innalzamento della soglia economica di rivalsa fino a metà stipendio, il superamento del filtro di ammissibilità sui ricorsi, l’obbligo di azione in caso di negligenza grave ed il travisamento del fatto e delle prove.
Sulla nuova legge si è espresso in maniera contraria il Movimento cinque stelle che denuncua: “La responsabilità civile del magistrato non è solo per le sentenze, ma anche per quei provvedimenti cautelari di carattere personale e reale. Questa, è una legge intimidatoria verso i magistrati, si crea una sorta di quarto grado di giudizio con la rivalsa nei confronti del magistrato”. Un’accusa che in aula non è stata accolta dal ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Ma le proteste, in serata, sono giunte anche dal presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli: “E’ un pessimo segnale, la politica approva una legge contro i magistrati mentre c’è una corruzione dilagante e si avverte il bisogno di un forte controllo di legalità”. “Il ministro Orlando parla di un giorno storico per la giustizia, ma lo è in termini di negatività – aggiunge Sabelli -Il significato delle legge è persino peggiore degli effetti che essa avrà”. Effetti che saranno negativi per i cittadini, perché chi farà “causa a una multinazionale si troverà solo contro una parte molto più forte, a cui viene regalato uno strumento per alterare le regole del giudizio”. Secondo l’Anm il pericolo “è l’inversione di ruolo: chi è chiamato a giudicare diventerà il soggetto sottoposto a giudizio da parte di chi dovrebbe essere giudicato”.
Tra gli aspetti che vengono evidenziati da chi protesta contro la nuova legge c’è proprio il rischio di spingere le toghe ad assumere una mentalità una mentalità burocratico-impiegatizia e a praticare una “giustizia difensiva” potenzialmente non meno perniciosa per i cittadini.
In altri Stati come gli Usa, Israele o la Gran Bretagna per preservare l’indipendenza dei giudici si
arriva persino ad assicurare una totale immunità rispetto alle decisioni assunte, mentre in altri Paesi come la Francia i risarcimenti sono ammessi solo in caso di dolo. Diversamente in Olanda vi sono casistiche più ampie ma i risarcimenti sono a carico dello Stato e non dei singoli magistrati.
Altri punti che verranno toccati dalla riforma della giustizia, anch’essi criticati, sono poi la riduzione delle ferie (contenuta nel testo del provvedimento sul divorzio breve) e poi ancora l’autoriciclaggio (che però non si applica al godimento personale) e il 416 ter, sul voto di scambio elettorale politico-mafioso (troppo debole, secondo i pm).
Per quanto riguarda il penale tutto resta fermo. Ma il falso in bilancio è meno urgente della responsabilità dei giudici. Eppure appena un anno fa proprio un rapporto della Commissione europea esortava l’Italia ad intervenire sui nodi irrisolti in materia di “prescrizione, falso in bilancio e autoriciclaggio”, invocando uno “stop a norme ad personam”. Evidentemente l’Europa conta solo in parte.
25 febbraio 2015