La battaglia di due fattorini di Socialfood di Palermo sospesi dai turni per aver applicato norme di sicurezza anti-Covid. Andrea Gattuso, Nidil Cgil: “Se serve torneremo a fare lo sciopero delle consegne”
La storia è simile a tante altre raccontate in questi mesi. Due giovani sospesi dai turni (e dal guadagno) perché hanno applicato le più basilari norme di sicurezza in tempo di Covid-19. Con l’aggravante, in questo caso, che i lavoratori sono fattorini, quindi precari e senza diritti per definizione. Accade a Palermo, dove il Nidil Cgil, il sindacato di categoria di riferimento, si è messo di traverso. Ha organizzato uno sciopero dei rider, ha chiesto un incontro, ha sollecitato l’apertura di un confronto, ma niente finora si è mosso. Fabio Pace e la sua collega sono rimasti esclusi dai turni, il primo completamente, l’altra nei giorni feriali. “La motivazione addotta non sta in piedi: avremmo recato danno all’azienda perché abbiamo seguito il metodo di consegna contactless” racconta Fabio a Collettiva. Nel periodo del lockdown hanno chiesto ai clienti di scendere da casa per ritirare l’ordine, per evitare di dover salire le scale, usare l’ascensore, entrare a contatto con estranei. Una modalità prima condivisa da Socialfood ma dopo rinnegata.
“L’azienda continua ad avere atteggiamenti di chiusura, nonostante lo sciopero delle consegne che abbiamo fatto a Palermo e nonostante che uno dei vicepresidenti dell’associazione che raggruppa le società del settore, Assodelivery, abbia dimostrato un’apertura sul fronte della contrattazione di tutele e diritti – spiega Andrea Gattuso di Nidil Palermo -. I lavoratori non hanno tenuto comportamenti negligenti, anzi. Solo uno dei due ha ottenuto un turno per le cene di sabato e domenica, ma noi chiediamo il ripristino integrale dei turni”. Anche perché niente turni vuole dire niente lavoro e quindi niente compenso. “Chiediamo di attivare una discussione su tutte le questioni che da tempo poniamo – conclude Silvia Simoncini, della segreteria nazionale di Nidil Cgil – dalla sicurezza alla consegna ai fattorini di caschi e altri dispositivi di protezione, a buste paga vere e altri elementi contrattuali che, soprattutto nell’ultimo rinnovo dei contratti di Socialfood, avvenuto ai primi di luglio, rimangono oscuri”.
14/07/2020