Il ripetuto rifiuto da parte di Londra di restituire l’oro venezuelano al legittimo proprietario, sta compromettendo l’immagine internazionale del Regno Unito, soprattutto dopo che la nazione latinoamericana ha chiarito che quelle ricchezze sarebbero state utilizzate solo per combattere il coronavirus, ha detto l’ex legislatore Chris Williamson.
Christopher Williamson (classe 1956) è un politico britannico che è stato membro del Parlamento per Derby North dal 2010 fino al 2015 e dal 2017 al 2019. È stato ministro ombra per le comunità e il governo locale da ottobre 2010 a ottobre 2013. Nel partito Labour fino al 2019 oggi è schierato tra gli Indipendenti.
Williamson, in una intervista concessa a Sputnik International, ha espresso una posizione molto critica nei confronti della questione dell’oro venezuelano trattenuto da Londra. Pur non esprimendo alcuna posizione pubblica in merito, la Banca d’Inghilterra ha chiuso gli occhi di fronte alle reiterate richieste del Venezuela di restituire il suo oro per un controvalore di 1,2 miliardi di dollari (ben 1,09 miliardi di euro al cambio attuale). Le richieste di Caracas erano iniziate agli inizi dell’anno scorso, quando il leader dell’opposizione venezuelana, Juan Guaido, si era dichiarato presidente e si era assicurato il sostegno di Washington e Londra. Ad aprile, il Governo venezuelano aveva chiesto alla banca di vendere parti delle riserve auree venezuelane e di inviare fondi alle Nazioni Unite, assicurando che il denaro sarebbe stato utilizzato esclusivamente per combattere la pandemia. Apparentemente rifiutato, il Venezuela ha presentato un ricorso in un tribunale di Londra il 14 maggio.
“In primo luogo non avremmo mai dovuto trattenere quell’oro, ma ora, e soprattutto dopo che Caracas ha reiterato la richiesta e dopo tutte le sanzioni ingiustificate da parte degli Stati Uniti, se davvero vogliamo parlare di diritti umani e se prendiamo sul serio la risposta globale a questa pandemia, dovremmo assolutamente restituire queste risorse”, ha affermato Williamson.
Secondo il politico ed ex legislatore, la Banca d’Inghilterra non ha alcun diritto a quell’oro e il rifiuto di Londra alla restituzione dei beni congelati, persino attraverso il programma di sviluppo della Nazioni Unite, minerebbe il ruolo del Regno Unito in una risposta globale alla pandemia.
“Sappiamo che sono sotto pressione economica e date le conseguenze mortali del COVID-19 non puoi pretendere di voler avere una risposta internazionale, non puoi pretendere di sostenere i diritti umani … quando non sei disposto a sostenere una nazione sovrana, come il Venezuela, che chiede semplicemente la restituzione di quanto gli appartiene per poter far fronte alla lotta a questo virus mortale”, ha detto Williamson.
Poco dopo il riconoscimento da parte del Regno Unito, si ritiene che Guaido abbia scritto personalmente all’allora Primo Ministro Theresa May e all’allora Governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney e li abbia esortati a rifiutare qualsiasi richiesta da parte delle autorità venezuelane di restituire beni d’oro.
Guaido, che è anche riconosciuto dagli Stati Uniti, dalla Germania, dalla Francia e da oltre 50 altri paesi (non l’Italia), ha affermato che il presidente Nicolas Maduro cercherebbe di garantirsi l’oro per “reprimere e brutalizzare il popolo venezuelano”.
“Secondo me [il governo del Regno Unito] agisce illegalmente. Abbiamo una situazione in cui un governo sovrano si è essenzialmente visto svuotare le tasche in maniera fraudolenta e un Juan Guaido, che in realtà è solo un furbo utile all’amministrazione statunitense. Penso che non vi sia quindi alcuna giustificazione per la decisione di conservare l’oro e dovrebbero restituirlo. Quella era la mia posizione quando è successo e rimane la mia posizione ancora oggi”, ha detto Williamson.
L’ex legislatore ha aggiunto che la decisione di conservare tali beni comprometterebbe la reputazione di Londra in tutto il mondo.
“Mi aspetto anche che molti cittadini britannici siano inorriditi da ciò che sta accadendo. Tutto ciò non serve affatto all’interesse nazionale e pone in cattiva luce la reputazione britannica in tutto il mondo. Questo è un abuso di potere ed è importante evidenziarlo”, ha concluso Williamson.
La Banca d’Inghilterra, contattata da Sputnik mercoledì, ha rifiutato di commentare.
21.05.2020