Quattro anni dopo “l’annessione della Crimea”, il conflitto tra Kiev e Mosca non si è normalizzato e nemmeno le sanzioni non sono riuscite a cambiare la situazione, scrive il giornale tedesco Weser Kurier.
Per ottenere una de-escalation, l’Ucraina dovrebbe “almeno inizialmente” accettare le “perdite territoriali”, rinunciare all’idea di entrare nella NATO e puntare ad un ravvicinamento con il Cremlino, osserva il giornale.
Sono passati ormai più di 4 anni da quando la Russia “ha annesso” la Crimea, scrive il giornalista Jan-Felix Jasch del giornale Weser Kurier.
“Da allora la situazione nella penisola e in Ucraina orientale non è cambiata per il meglio. La gente vive in condizioni difficili. Di tanto in tanto riprendono i combattimenti e la tregua resta molto instabile”.
Recentemente le Nazioni Unite hanno definito la Crimea “un territorio temporaneamente occupato” scatenando le ire di Mosca. L’ONU dichiara che i tatari di Crimea “soffrono l’occupazione” e nella penisola avvengono “arresti arbitrari, torture e rapimenti”.
A sua volta la Russia ha confutato queste affermazioni. Secondo il vice ministro degli Esteri russo Gennady Gatilov, le informazioni delle Nazioni Unite si basano sulla “manipolazione di fatti e informazioni provenienti da fonti non verificate”.
Questo dimostra quanto sia difficile risolvere il conflitto in Ucraina, scrive Jasch. Da una parte si trova un “Paese frastornato e frammentato sostenuto dall’Occidente”, d’altra “la Russia di Putin, che cerca di assicurarsi una propria zona d’influenza”. Le sanzioni economiche non hanno portato nessun cambiamento. In parte colpiscono Mosca, così come i suoi partner commerciali, soprattutto la Germania, le cui esportazioni in Russia si sono quasi dimezzate, constata Jasch.
L’Ucraina vuole entrare nella NATO “a qualsiasi costo”, ma questo non troverà il via libera della Russia. “Significa che la decisione sarà possibile solo con il consenso della Russia”, afferma Jasch.
Vladimir Putin cerca di ottenere il sostegno del suo popolo. “L’annessione della Crimea” gli ha portato consenso, un accordo con Kiev a spese della Russia non porterà gli porterà sostegno.
“Così l’Ucraina deve riconoscere le perdite territoriali e almeno rinunciare inizialmente all’adesione alla NATO. Il conflitto è cresciuto, il percorso verso la sua soluzione conduce solo attraverso il tavolo dei negoziati, se l’Ucraina si avvicinerà alla Russia”, conclude il giornalista di Weser Kurier.
09.10.2017