Ritirate, subito, il Nobel per la Pace (sic!) ad Obama che, finalmente, si è smascherato sulle intenzioni della sua amministrazione nei Paesi dell’Est.
Cosa pretende il “signor” Obama che tutti i paesi di questo pianeta stiano zitti alla politica imperialista del suo governo?
Cosa crede che gli abitanti del globo siano al servizio dell’imperialismo della sua amministrazione?
Quali siano i veri motivi per la quale l’amministrazione USA vuole creare una progressiva instabilità nell’Europa partendo dai paesi dell’Est lo abbiamo capito da tempo… Quali siamo, invece, le stupide analisi dei governanti europei ad aver accettato il diktat degli USA e che, se perseverano così, ci porterà ad un allargamento del conflitto ucraino ai rimanenti paesi del vecchio continente, rimane un mistero.
Cambiamo, ed in fretta, dando la possibilità alla politica della distensione e della pace di fronteggiare la situazione che ci stanno costruendo addosso e sotto i nostri occhi, prima che sia troppo tardi.
Se la crisi economica è stata la premessa alla instabilità politica, ora l’amministrazione USA, vuole sfruttare la disperazione degli abitanti europei per portarci verso una guerra che avvantaggerà il “suo” dominio… O, ad essere più precisi, dell’imperalismo dei soliti noti.
I primi segnali dell’uso strumentale della disperazione delle persone sono gli esiti delle elezioni europee che sono andate alla destra più oltranzista; destra che è sempre stata storicamente funzionale al capitale e mai a vantaggio dei lavoratori.
Diceva sul fascismo e sul concetto di imperialismo, in uno dei memorabili discorsi alla Camera Antonio Gramsci:
“Noi abbiamo una nostra concezione dell’imperialismo e del fenomeno coloniale, secondo la quale essi sono prima di tutto una esportazione di capitale finanziario. Finora l’«imperialismo» italiano è consistito solo in questo: che l’operaio italiano emigrato lavora per il profitto dei capitalisti degli altri paesi, cioè finora l’Italia è solo stata un mezzo dell’espansione del capitale finanziario non italiano […] I partiti borghesi, la massoneria, come hanno cercato di risolvere questi problemi? Conosciamo nella storia italiana degli ultimi tempi due piani politici della borghesia per risolvere la quistione del governo del popolo italiano. Abbiamo avuto la pratica giolittiana, il collaborazionismo del socialismo italiano con il giolittismo, cioè il tentativo di stabilire una alleanza della borghesia industriale con una certa aristocrazia operaia settentrionale per opprimere, per soggiogare a questa formazione borghese-proletaria la massa dei contadini italiani, specialmente nel Mezzogiorno. Il programma non ha avuto successo. Nell’Italia settentrionale si costituisce difatti una coalizione borghese proletaria attraverso la collaborazione parlamentare e la politica dei lavori pubblici alle cooperative; nell’Italia meridionale si corrompe il ceto dirigente e si domina la massa coi mazzieri… [Interruzioni del deputato Greco] Voi fascisti siete stati i maggiori artefici del fallimento di questo piano politico, poiché avete livellato nella stessa miseria l’aristocrazia operaia e i contadini poveri di tutta Italia. Abbiamo avuto il programma che possiamo dire del Corriere della sera, giornale che rappresenta una forza non indifferente nella politica nazionale: 800.000 lettori sono anch’essi un partito” [1]
Non voler vedere che questo scenario è sulla soglia di casa europea è l’equivalente ad avere le fette di salame sugli occhi.
Oggi, più che mai, diventa indispensabile organizzare una forte opposizione, e di massa, alle scelte d’intevento militare con quelle della diplomazia prima che l’involuzione politica ci porti, pian piano, ad “accettare” la guerra.
MOWA
Obama: “Noi con l’Ucraina”, i sette grandi: “Mosca acceleri il ritiro”
Ucraina. “L’annessione illegale della Crimea – vi si legge – e le azioni di destabilizzazione dell’est dell’Ucraina sono inaccettabili e devono cessare”. Altrimenti, “se necessario”, i G7 si dicono “pronti a inasprire le sanzioni mirate e mettere in atto sanzioni supplementari” nei confronti di MoscaPutin: “Sono pronto al dialogo”
Il convitato di pietra di questo vertice, Vladimir Putin, in un’intervista si è detto “sempre pronto al dialogo” e ad un incontro con Barack Obama. Putin ha però definito “una politica estremamente aggressiva in difesa dei propri interessi” quella condotta da Washington, assicurando che Mosca non ha alcuna intenzione di “annettere o destabilizzare il sud-est dell’Ucraina”.Per Renzi in programma due bilaterali con Cameron e Merkel
Per Matteo Renzi – al suo primo G7 – oggi sono in programma due bilaterali sulle questioni europee con il premier britannico David Cameron e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Tra i temi, sicuramente le nomine dei vertici della Commissione UE e la crescita economica nel vecchio continente. Durante la prima giornata di lavori a Bruxelles, Renzi si è intrattenuto con il presidente giapponese Shinzo Abe, atteso il sei giugno a Roma, per una visita a Papa Francesco.