Se la legge elettorale in discussione in Parlamento dovesse passare così come nel testo base sono pronti diversi ricorsi che vertono sull’incostituzionalità della riforma.
Molto più di una minaccia a sentire l’avvocato Felice Carlo Besostri, giurista ma anche ex senatore Ds già capace di ricorsi che hanno condotto all’abrogazione parziale del Porcellum e dell’Italicum.
“Con pochi emendamenti già presentati anche da gruppi di maggioranza di governo il Rosatellum 2.0 si può salvare – dichiara l’avvocato Besostri, coordinatore degli Avvocati Antitalikum – se si chiede la fiducia, invece, no, con conseguenze sul prestigio della stessa terza carica istituzionale dello Stato nel caso decida di accordarla”.
Gli Avvocati Antitalikum nella richiesta di ordinanze nelle 10 cause mature per la decisione di rimessione alla Corte Costituzionale hanno insistito principalmente sull’armonizzazione delle due leggi e pertanto sulle soglie del Senato, come auspicato anche dal Presidente della Repubblica.
“Il precedente del Lodo Iotti del 1991, una rigorosa predecessora della Presidente Boldrini – ha detto Besostri – ha stabilito che con il voto di fiducia la procedura diventa speciale e non normale come l`art 72 comma 4 Costituzionale richiede per le leggi in materia elettorale e costituzionale”.
Besostri ricorda inoltre l`incontro di due giorni fa a Roma degli Avvocati Antitalikum e dei Costituzionalisti del Coordinamento Democrazia Costituzionale Zagrebelski, Villone, Pace, Azzariti, Calvano e Carlassare che hanno espresso forti criticità nei confronti del Rosatellum 2.0.
“Se la questione della fiducia fosse trapelata prima – ha commentato Besostri – sarebbe stato oggetto di discussione e di reazione negativa anche da parte di quel consesso”.
Gli Avvocati Antitalikum a maggior ragione ribadiscono, se una delle ordinanze ancora attive rimettesse alla Corte la questione della incostituzionalità della fiducia di una legge elettorale, le ricadute su un`eventuale fiducia sul Rosatellum sarebbero immediate e rovinose”, aggiunge Besostri sottolineando che “non c’è il due senza il tre: smettetela per favore di approvare leggi elettorali incostituzionali”.
4 ottobre 2017