La Marina degli USA ha pubblicato una relazione in cui si afferma che dopo la fine della Guerra Fredda la flotta statunitense non si è scontrata con nessun concorrente. La notizia è stata riportata il 5 gennaio scorso dal canale televisivo statale cinese CCTV.
Eppure oggi la crescente forza militare della Cina, insieme a quella della Russia ha fatto si che l’America per la prima volta negli ultimi 25 anni si trovi di fronte un avversario.
Quanto è forte la flotta americana?
La relazione USA è intitolata “Piano di mantenimento della posizione dominante degli USA nel mare”. Nel testo viene analizzata la situazione attuale in cui si trova la flotta degli USA ed i suoi principali problemi. Inoltre vengono elencate le misure che gli Stati Uniti adotteranno nei prossimi quattro anni per risolverli.
Nonostante le frequenti minacce e le sfide che si presentano, la Marina USA resta inequivocabilmente la prima al mondo e ciò che più e rilevante è il fatto che la ricerca tecnologica e lo sviluppo dell’esercito a stelle strisce non si arrestano mai. Nel solo dicembre del 2015 il nuovo cacciatorpediniere Zumwalt ha superato le prime prove e se tutto andrà secondo i piani questa nuova classe di navi da guerra entrerà in servizio nella prima metà del 2016. Quest’anno vedrà anche l’assemblamento della nuova portaerei della classe Ford che sarà pronta all’impiego in guerra entro il 2019.
L’esperto militare Yin Zhuo sottolinea che il primo punto di forza della flotta USA sta “nel suo progresso in materia di information technology”, che vede gli americani al primo posto in aree come le guerre cybernetiche ed il controllo radioinformatico. Tutti i sistemi di combattimento sono connessi in una rete unica, che offre vantaggi significativi in termini di capacità di combattimento. Oltre a tutto questo la flotta USA è in pole position nell’innovazione, “una generazione avanti” rispetto alle altre nazioni.
Quale pressione esercita la flotta USA su Cina e Russia?
Nell’ultima relazione pubblicata dal Pentagono i nemici designati sono Cina e Russia, che continuano a sviluppare armamenti, molti dei quali diretti contro le debolezze degli USA.
Venendo ai numeri, secondo il rapporto del governo cinese “Sulla strategia di sicurezza nei mari della regione Asia-Pacifico” la Cina ha aumentato il suo numero totale di navi da guerra nella zona portandolo nel 2015 a 303 unità. Secondo l’esercito americano, il numero di navi da guerra cinesi non soltanto supera tutti gli altri paesi asiatici, ma è anche di gran lunga superiore a quello della Marina degli Stati Uniti. Lo stesso giorno in cui l’esercito americano ha pubblicato la propria relazione, l’agenzia di stampa Associated Press, citando una fonte militare, ha scritto che con solo 272 navi da guerra, gli Stati Uniti arrancano dietro la Cina.
Venendo alle specifiche di queste flotte, per gli Stati Uniti le priorità più alte sono le portaerei e sottomarini. Il Ministero della Difesa cinese ha già annunciato che la prima portaerei di produzione cinese è in costruzione presso i cantieri navali di Dalian. Gli ufficiali cinesi stanno mantenendo il massimo riserbo sui piani, tuttavia, il Pentagono si aspetta che la flotta cinese avrà a disposizione un numero significativo di portaerei entro il 2030.
In aggiunta a questa valutazione, autorità navali americane di alto livello hanno recentemente confermato che i primi sottomarini nucleari strategici cinesi hanno completato i primi test operativi, affermando che queste manovre costituiscono la prima formazione di “capacità nucleari su base marina” nel vero senso del termine. Nonostante tutto, tali affermazioni non hanno ricevuto alcuna conferma ufficiale da parte del Ministero della Difesa cinese.
Yin Zhuo ha dichiarato che la Marina USA rilancia le indiscrezioni sulla minaccia rappresentata dalla flotta cinese come cavallo di battaglia per avere più fondi. Negli ultimi anni la flotta cinese ha ridotto il gap nello sviluppo delle tecnologie militari con gli USA, eppure gli USA come in passato sperano di riuscire a tenere sotto controllo le acque vicino alla Cina. Naturalmente, la Marina cinese vorrà rafforzare la sua capacità di proteggere gli interessi nazionali.