La decisione emessa dalla Sesta sezione penale del Palazzaccio sostiene dunque la legittimità degli atti dell’indagine.
E’ stato confermato dalla Cassazione, come richiesto anche dal Pg, il sequestro disposto dalla magistratura di Milano a carico del leghista Gianluca Savoini – chiavette e cellulari con il file audio del Metropol – emesso nell’ambito dell’inchiesta per corruzione internazionale su presunti fondi russi al Carroccio tramite una fornitura di greggio con lo sconto.
Contro il sequestro e le perquisizioni nei confronti di Savoini, la difesa del leghista ha fatto ricorso alla Suprema Corte contestando la decisione del Tribunale del riesame che lo scorso 10 settembre ha convalidato gli atti eseguiti dalle Fiamme gialle su mandato dei pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro.
La decisione emessa dalla Sesta sezione penale del Palazzaccio sostiene dunque la legittimita’ degli atti dell’indagine. Il file audio della durata di un’ora e un quarto e’ stato registrato all’hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre 2018 ed e’ stato consegnato ai pm da un giornalista dell’Espresso che avvalendosi del segreto professionale non ha rivelato da chi lo ha avuto. Per questo la difesa di Savoini – rappresentato dall’avvocatessa Lara Pellegrini – ha sostenuto che si tratta di un documento inutilizzabile. Ma per la procura di Milano il file proviene da una ‘fonte coperta’ e non e’ di provenienza anonima. E la tesi della utilizzabilita’ dell’audio ha ora il placet degli ermellini. All’incontro nel grande albergo moscovita hanno partecipato sei uomini: tre russi, vicini all’entourage del presidente Vladimir Putin, e Savoini che all’epoca era il responsabile della Lega per i rapporti con Mosca e presidente dell’associazione Lombardia-Russia, con l’avvocato Gianluca Meranda e l’ex bancario Francesco Vannucci.
Al centro della conversazione ci sarebbero state le modalita’ di un accordo che avrebbe dovuto portare alla Lega 65 milioni di dollari di ‘finanziamento’ grazie a uno sconto praticato dai russi su una mega fornitura di greggio. Denaro che il Carroccio avrebbe dovuto utilizzare per la campagna elettorale delle europee. Sia Salvini che Savoini, hanno sempre smentito la ‘combine’. La foto di un foglio con i dettagli dell’accordo raggiunto al Metropol l’avrebbe trovata la Procura di Milano nei cellulari di Savoini, Meranda e Vannucci, tutti indagati per corruzione internazionale nel ‘Russiagate’.
Nel foglio sono appuntate le percentuali da dividere tra la Lega (4%) e gli intermediari russi (6%) nella compravendita di una partita di gasolio del valore di un miliardo e mezzo. La foto sarebbe stata scatta da Meranda, e poi spedita a Savoini e Vannucci. Per il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e i pm Spadaro e Ruta, sarebbe questa la prova che al Metropol l’accordo e’ stato perfezionato.
17 dicembre 2019