Che intende dire Matteo Salvini con pieni poteri? In Italia non esistono, ma non è un’espressione a caso
Non si smetterà mai di ripeterlo: le parole sono importanti e in un momento come questo sono fondamentali. Bisogna tenere presente che Salvini ha usato l’espressione ‘pieni poteri’ al posto di un’altra, qualsiasi altra. Non si tratta di una formula come un’altra, per la semplice ragione che in Italia i ‘pieni poteri’ non esistono e non possono essere dati a nessuno.
Ripassando velocemente la nostra Costituzione scopriamo che i poteri in Italia sono divisi tra esecutivo (Governo), legislativo (Parlamento) e giudiziario (Magistratura). Questo dovremmo averlo tutti molto chiaro, dato che su twitter #pienipoteri è già al terzo posto delle trend topic della giornata. Salvini opera così: lancia uno slogan facile da ricordare, insinua un’idea nel suo elettorato che si convince, in questo modo, che votandolo gli si consegna in mano l’intera struttura democratica italiana. Stiamo dopotutto parlando di gente che casca nelle peggiori fake news, che voleva l’impeachment per Sergio Mattarella, che era favorevole all’affondamento delle navi Ong e alla forca per Carola Rackete. Insomma, chi applaude a un Salvini che dice da un palco ‘fottuta zingaraccia’ e non vi trova nulla di sbagliato, può anche essere fermamente convinto che i ‘pieni poteri’ siano una realtà. E c’è una sola forma di governo dove si consegnano pieni poteri nelle mani di una sola persona: vi lasciamo immaginare da soli quale sia.
Tra l’altro, nota di colore (nero): il ‘decreto pieni poteri’ (Ermächtigungsgesetz) fu approvato dal Parlamento tedesco il 24 marzo del 1933 e con esso si dichiarò lo Stato di emergenza nella Repubblica di Weimar, instaurando di fatto la dittatura nazista. Ecco perché le parole sono importanti.
9 agosto 2019