Richiesta di pubblicazione.
Lo staff di iskrae
Gentile Redazione,
inviamo il comunicato stampa in oggetto nel testo della e-mail e in allegato. In allegato anche la sintesi del documento con le proposte e alcune foto della manifestazione.
Vista la rilevanza della iniziativa ci auguriamo che possa trovare spazio nella vostra informazione.
Grazie per quanto potrete fare, cordiali saluti
Carmìna Conte
cell. 393 1377616
Ufficio Stampa
Medicina Democratica
SANITA’ PUBBLICA LOMBARDA SUBITO INVERSIONE DI ROTTA: LE RICHIESTE IN UN DOCUMENTO A MORATTICOMUNICATO STAMPA Dopo la manifestazione di Piazza della Scala, davanti a Palazzo Marino, le proposte concrete e immediatamente attuabili, in un documento inviato all’assessora al Welfare Letizia Moratti e alla Commissione Sanità del Consiglio Regionale
Milano, 13 settembre 2021. Una decisa inversione di rotta per risanare e rilanciare il servizio sanitario pubblico in Lombardia, anche per rispondere alla durissima lezione del Covid-19 e perchè mai più possa accadere niente di simile: è quanto hanno chiesto Medicina Democratica con il Coordinamento Lombardo per il Diritto alla Salute Campagna Dico 32, a cui aderiscono circa 70 associazioni in campo nazionale e regionale, nella manifestazione di sabato scorso a Piazza della Scala, davanti a Palazzo Marino. Dal dibattito, in cui sono intervenute una quindicina di persone, è scaturito un documento articolato e puntuale per una “riforma delle controriforme” delle normative regionali degli ultimi 25 anni, inviato oggi all’assessora regionale al Welfare Letizia Moratti. Una platea inusuale “fuori” dal Teatro e dalle aule di Palazzo Marino, con 50 posti contingentati a sedere, nel rispetto della normativa anticovid, ha fatto da cassa di risonanza per le richieste e proposte provenienti dai diversi territori della Lombardia e in rappresentanza di settori e categorie, particolarmente colpiti dalle inefficienze del sistema sanitario pubblico lombardo, che la pandemia ha fatto emergere Innumerevoli gli aspetti toccati, che è andato a comporre un quadro decisamente alternativo rispetto alle “risposte di facciata” che arrivano dall’assessorato. Dal dibattito, coordinato da Fulvio Aurora, di Medicina Democratica, e dal documento scaturisce una visione decisamente alternativa i cui cardini sono: attualizzare i principi della riforma del 1978, riequilibrando il sistema sanitario a favore di quello pubblico, la cui progressiva depauperazione ha portato a gravi carenze e conseguenze sotto gli occhi di tutti. Prevenzione, partecipazione, sanità territoriale (distretti), continuità ospedale-territorio, priorità del servizio pubblico, in quanto unico elemento che rende concreto il diritto alla salute universalistico. Un ruolo centrale dovrà essere quello dei sindaci, nella riorganizzazione territoriale e per distretti del servizio sanitario, per i quali è stata elaborata una lista di domande. Antonino Cimino, medico ospedaliero in pensione, del gruppo “Non è andato tutto bene” di Brescia, dopo l’analisi cruda di quanto accaduto, ha indicato azioni concrete per disegnare un futuro diverso. Su i “I principi fondamentali per una nuova legge sanitaria in Lombardia”, è intervenuto Angelo Barbato, medico e ricercatore dell’Istituto Mario Negri di Milano- Sono intervenuti poi Roberto Acerboni, del Comitato San Carlo e San Paolo, che ha parlato della drammatica situazione del Giambellino, per la grave carenza di medici di base e per la drammatica condizione di anziani, malati cronici e disabili, per cui è stata fatta una raccolta di firme, promossa dalla farmacista Valeria Biazzi, arrivata a 27.548 firme! Sono seguiti poi gli interventi di Laura Valsecchi, fisioterapista del Niguarda, del Coordinamento Nazionale Familiari Vittime delle RSA; Simonetta Danese, del Comitato San Paolo e San Carlo, sulle assicurazioni integrative, rivelate molto spesso sostitutive; altri aspetti e situazioni sono stati toccati da Alberto Rossi, del Comitato Diritto alla Salute del Varesotto; Marco De Guio, Rete della Salute di Sesto San Giovanni; Filippo Bianchetti, ex medico di Base di Varese; Mattia Bertolle di Gratosoglio e Giovanna Cappelli, del Comitato per la Salute Melegnano-Martesana. Ha Chiuso i lavori Vittorio Agnoletto, portavoce del Comitato Italiano Diritto alla cura, che ha rilanciato il tema della necessità della sospensione dei brevetti dei vaccini, unica possibilità, oltre le donazioni, per garantire vaccini sufficienti anche per i paesi poveri, senza cui la pandemia non potrà essere arrestata . Per info. Carmìna Conte cell. 393 137 7616.
PROGRAMMAZIONE SANITARIA, GOVERNO PUBBLICO E CONTROLLO DEL SETTORE PRIVATO (2) (1) pdf
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