Fondata dallo scrittore L. Ron Hubbard, promette di liberare i suoi seguaci da traumi fisici e mentali attraverso costose pratiche e un indottrinamento che è stato ed è al centro di dure critiche.
Eugenio Arcidiacono
Secondo L. Ron Hubbard, il fondatore di Scientology, sarebbe tutta colpa di Xenu, una divinità extraterrestre che 75 milioni di anni fa avrebbbe liberato sulla Terra degli spiriti che ancora infestano le nostre anime spingendoci a compiere azioni malvagie. Ma nel suo libro, “Dianetics: la scienza moderna della salute mentale”, pubblicato nel 1950, Hubbard spiega come liberarsi da questi spiriti e raggiungere i gradi più elevati delle nostre potenzialità umane.
Da allora Scientology si è diffusa in tutto il mondo, ma solo in alcuni Paesi (tra cui gli Stati Uniti) è riconosciuta come religione, mentre in altri è stata al centro di dure azioni legali. La Francia, per esempio, dove già dal 1994 diversi rapporti parlamentari la definiscono “una setta”, di recente la Corte di cassazione ha condannato definitivamente le principali strutture dell’organizzazione nel Paese per frode.
Il modo più comune per entrare in contatto con Scientology è in strada, dove i seguaci con i loro banchetti invitano a sottoporsi a un test a crocette sui propri problemi personali, oltre ovviamente all’acquisto del libro “Dianetics”. Il passo successivo è l’auditing, una serie di colloqui a più livelli in cui si usa un misuratore di carica elettrica collegato a due elettrodi, che mirano a eliminare traumi e sensi di colpa. Colloqui che sono a pagamento e che possono risultare molto costosi (il patrimonio del movimento è stimato in 3 milioni di dollari). Ma che soprattutto, secondo i critici di Scientology, sono dei veri e propri lavaggi del cervello che come ha rivelato il regista premio Oscar Paul Haggis che ne è stato membro fino al 2008 nel documentario “Going clear: Scientology e la prigione della fede” ti impediscono di pensare “con la tua testa”, legandolo quindi totalmente all’organizzazione.
In Italia è rimasto celebre il caso di Maria Pia Gardini, cugina dell’imprenditore Raul Gardini che, entrata in Scientology per aiutare la figlia a disintossicarsi dalla droga, ne uscì dopo aver versato all’organizzazione oltre due milioni di dollari, accusandola di truffa ed estorsione e denunciando le minacce ricevute dopo la pubblicazione di un libro in cui raccontava la sua storia.