13 dicembre 2013.
S.Cristina, provincia di Pavia, nella periferia del nulla, in mezzo alla nebbia che impedisce di scorgere l’alba, l’unica luce visibile è quella degli 80 facchini/e che costruiscono il loro sciopero fin dalle 5,30. Sul tappeto le solite questioni: un cambio appalto, un contratto nazionale calpestato su tutti i terreni economici e normativi e, soprattutto, il tentativo di espellere il SI.Cobas, anche attraverso il licenziamento di 4 suoi attivisti Blocco dei camion e dei crumiri (con lievi tafferugli ai cancelli) hanno assicurato allo sciopero una condizione di vantaggio che si è concretizzata dopo 8 ore, allorquando le forze dell’ordine dopo aver rifiutato la richiesta dei padroni (la kuehne-nagel e il consorzio B&M) di utilizzare la forza per liberare i cancelli, convocano sul luogo ispettorato del lavoro che contribuisce a inchiodare definitivamente la cooperativa Risultato: – Ritiro del regolamento interno – Riconoscimento definitivo del cobas – Ritiro dei licenziamenti (che si concretizzerà mercoledì) Stasera alle 22 si ripete al Carrefour di Assago, dove confluiranno anche gli scioperanti di questa mattina. Della serie: la vittoria è contagiosa e ci si prende gusto. Ovvero: storie di (stra)ordinaria solidarietà di classe.
E poi alla Carrefour di Assago.
Sulla spinta dell’inequivocabile vittoria riportata in mattinata ai magazzini Carrefour, 30 operai di S.Cristina, unitamente ad una delegazione del CSA Vittoria si presentano davanti ai cancelli della Carrefour di Assago per dare sostegno ai loro compagni che hanno proclamato sciopero contro i tagli sul salario che perdurano ormai da oltre tre anni (circa 250€ mensili nette di ammanco, tra ore mancanti, stato di crisi inensistente e istituti). Lo sciopero coinvolge l’80% dei lavoratori e costringe la cooperativa Serim e giungere sul posto e rimangiarsi seduta stante il non riconoscimento del sindacato, fissando un incontro per i primi di gennaio in cui discutere i contenuti della piattaforma rivendicativa. Lo stato di agitazione è momentaneamente sospeso…insieme alle prestazioni straordinarie. Gli abbarcci finali, dopo una lunga e intensa giornata di mobilitazione permanente la dicono lunga non solo sullo stato d’animo ma sul contenuto reale del risultato raggiunto: il riscatto operaio che si nutre, e fa vivere, la solidarietà e l’unità di classe che si costruisce nella lotta. La mobilitazione continua.