Qualche giorno fa sulle locandine dei giornali locali si poteva leggere la notizia di una “rissa” all’interno dell’ospedale Livornese tra alcuni pazienti e un famoso primario.
Ovviamente in quell’occasione si dette risalto più agli aspetti scandalistci e senzazionali che al vero svolgimento dei fatti.
Protagonisti della vicenda sono una coppia di origine Romana, ma residenti a Livorno da molti anni, aderenti ad uno dei comitati dell’ex Caserma.
Proviamo a ripercorrere la videnda insieme a loro e capire come sono andati davvero i fatti. Natale è disoccupato, lavorava al magazzino Desio e Robè fino a quando la società è falllita lasciando decine di lavoratori a casa senza alcun ammortizzatore. La compagna invece svolgeva alcuni lavori stagionali.
Hanno due figli da mantenere di cui la più piccola con disturbi nella masticazione e problemi di allineamento dei denti. La coppia, che ha l’esenzione totale, dopo una ricerca decide di rivolgersi al servizio pubblico
per cercare di trovare una soluzione. E’ bene ricordare che alcune regioni( non la Toscana) offrono questo servizio direttamente in ospedale senza dover passare da studi privati, mentre da noi l’esenzione è concessa solo per i casi giudicati gravi. Da quello che sappiamo questo giudizio dovrebbe essere espresso proprio dagli stessi medici che “offrono” prestazioni private direttamente in ospedale.
Inoltre non è affatto scontato che tutti i cittadini debbano essere informati preventivamente, anche perché non esiste una vera e propria lista ,facilmente reperibile, dei servizi concessi o non concessi.
Nel dicembre 2011 svolgono la prima visita e vengono messi in lista di attesa per la seconda. Li avvertono che ci vorrà un po’ di tempo e consigliano di ritornare a sollecitare in caso la situazione si aggravi. Dopo quasi due anni (!) nel novembre 2011 ancora nessuna notizia. Decidono di tornare in ospedale e trovano un’infermiera che con tono arrogante e senza neanche leggere il nome nell’impegnativa dice che erano stati chiamati ma non avevano risposto al telefono. I genitori chiedono spiegazioni e riescono a leggere la lista rendendosi conto che tutti i nomi hanno lo stesso identico livello di gravità ( 3 ) e che quasi tutti sono già stati barrati come se fossero stati visitati. Al ché nasce una piccola discussione nella quale si intromette subito il “famoso” dottore Malasoma che offendendo i genitori e rifiutando di dire il proprio nome e cognome, non vuole più riconsegnarli l’impegnativa . Decidono di chiamare i Carabinieri che intervengono riuscendo a riconsegnare a Natale l’impegnativa e finalmente dare un nuovo appuntamento. Parte la prima denuncia. Ovviamente in un contesto del genere nessuno informa Natale e la sua compagna sull’ammontare della spesa per il “servizio”.
Dopo qualche mese vengono finalmente richiamati per la visita ( due anni). Si presentano, insieme alla figlia, dal Dottor Taddei che finalmente li informa sul funzionamento. Nessuna esenzione ma circa 800 euro da pagare ( a chi? A lui stesso per un servizio privato?). Mentre Natale chiede spiegazioni e dichiara di essere senza reddito accanto al dottore si siede il solito Malasoma che ascoltando la discussione si intromette ricominciando a provocare e dicendogli che sono affari loro e che se non hanno i soldi i figli non li devono curare. La discussione continua fuori quando Natale insiste sul voler conoscere l’identità del dottore che continua ad offenderli. Per tutta risposta Malasoma lo aggredisce fisicamente con uno schiaffo e resosi conto della presenza di un testimone si lancia a terra colpendo la figlia minorenne di Natale ( che viene poi refertata) simulando una malore. Ci saranno ovviamente delle indagini e probabilmente un processo. Dal canto nostro ci fidiamo dei nostri amici e cercheremo di aiutarli a far emergere la verità. Sembra che non sia la prima volta che il dottor Malasoma abbia discussioni accese con i pazienti. Anche sul fatto che siano state omesse altre soluzioni che non fossero l’intervento privato degli stessi dottori dell’ospedale che fanno le visite, non è un comportamento molto chiaro.
Per concludere una considerazione. Con tutti i soldi pubblici che riceve L’Asl è possibile che ci vogliano due anni per una visita ? Che non vi sia esenzione per certi servizi? Ovviamente sono domande retoriche, chi ha i soldi va nel privato e chi non ha reddito si “accontenta” di quello che c’è o non si cura. Al di là di ogni considerazione etica o politica una battaglia per una sanità pubblica universale ed efficiente non può che nascere dagli stessi lavoratori, precari, disoccupati e pensionati che vivono direttamente e quotidianamente sulla propria pelle le disfunzioni, gli sprechi e le ruberie del SSN. Se poi si continua a parlare di nuovo ospedale da svariati miliardi il paradosso diventa evidente. Come la Tav, si vuole una linea ultratecnologica e veloce quando in alcune parti di Italia non ci sono più neanche per i lavoratori pendolari.
07 February 2014