Foto: Immagine “La classe operaia va in paradiso” 1971 Elio Petri
di mommorosso comunista
Il racconto di come sarà lavorare dopo il “Job Act” (ossia un vero e proprio “War Class Act” contro la classe lavoratrice), scritto da Confindustria e letteralmente “copiato e incollato” dal governo a guida Renzi.
Cari compagni, vi invito a leggere con attenzione il sotto-riportato e breve articolo, in forma di racconto, apparso sul Fatto Quotidiano.
E’ triste e fa male al cuore, soprattutto perché domani, purtroppo prossimo oramai, potrebbe capitare ad ognuno di noi, ma è estremamente chiarificatore della situazione a noi apparecchiata dalla nostra masso-borghesia con la distruzione dello Statuto dei Lavoratori ad opera anche del PD, oramai definibile come “Partito di Destra”.
“Ci sono molti modi di uccidere….” diceva Bertolt Brecht, soprattutto lentamente come permesso dai vari metodi “democratici” dello stato borghese: si può uccidere appunto aumentando a dismisura i ritmi lavorativi, e, da adesso in poi, puntandogli anche una telecamera “addosso”, spiandolo minuto per minuto con l’uso della tecnologia, facendolo vivere costantemente nella paura, piegandolo all’obbedienza con continue umiliazioni, aumentando le sue fobie, le sue frustrazioni che inevitabilmente si ripercuotono nella vita privata, spingendolo forse sino al suicidio; senza prima però avergli fatto mancare un bel licenziamento, con successiva riassunzione demansionato con stipendio più basso.
Da notare che, all’aumentare della patologie psico-somatiche derivate dalle condizioni di lavoro, aumentano i loro marci profitti, ad es., le case farmaceutiche (psicofarmaci e antidolorifici vari) e la nutrita schiera degli psicologi, più o meno “aziendali”; per il capitalismo tutto è merce, malattia e sofferenza umana innanzi tutto: distruggono merce lavoro e ci speculano pure sopra!
Alla borghesia nulla frega se un lavoratore arriva a togliersi la vita per disperazione, basta dire di non averlo ucciso direttamente, tanto si troverà sempre un altro lavoratore pronto a sostituirlo, a costo pure inferiore.
I vari Renzi, Squinzi, Mercegaglia, etc, non sanno neanche cosa voglia dire lavorare sotto padrone (non l’hanno mai fatto, sono padroni e figli di padroni), figuriamoci se conoscono la paura correlata.
Per fargli provare cosa voglia dire temere di perdere i propri privilegi di classe dominante, la soluzione non è “la bomba che debutta in società” della canzone citata di De André nell’articolo, ma la conquista di una vera Democrazia con la rinascita dell’unico grande Partito Comunista necessario, il solo in grado di far pagare il dovuto e salato conto alla borghesia parassitaria e profittatrice.
La Classe Lavoratrice non vuole solo il pane, ma anche le rose che hanno i padroni e, perché no, vuole andare in paradiso!
Buona lettura e saluti comunisti.
Il metodo Renzi-Squinzi “Ti spio,ti declasso, ti licenzio” (Marco Palombi)