Il rapporto del UNICEF
Cubadebate
Il Fondo per l’Infanzia delle Nazioni Unite (Unicef) ha pubblicato ieri, giovedì 25 giugno, il rapporto “Progresso per l’ infanzia”, nel quale avverte che nonostante i passi avanti realizzatai ci sono 6 milioni di bambini che ogni anno muoiono prima di cinque anni `per la loro situazione di miseria.
“Progresso per l’infanzia: al di là delle medie” è il nome completo di questo rapporto finale Unicef sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (ODM), che segnala anche che 289000 donne ogni anno perdono la vita durante il parto e 58 milioni di bambini e bambine non frequentano nemmeno le scuole elementari.
Queste terribili cifre suppongono un miglioramento rispetto al 1990, dato che il rapporto conclude che la mortalità tra i bambini minori di cinque anni si è ridotta del 50%, passando da 90 a 43 per ogni mille nati vivi e la mortalità materna si è ridotta del 45%.
In questo periodo circa 2600 milioni di persone hanno avuto accesso a fonti migliori di acqua potabile; il peso inferiore al normale e la malnutrizione cronica tra bambini minori di 5 anni sono diminuiti al 42% e al 41% rispettivamente.
Il Sudest asiatico è la zona che ha ridotto maggiormente la mortalità infantile (75%) e la regione dell’America Latina e dei Caraibi si è situata in cima alla media con i l55% di calo rispetto al 1990.
“GLI OSM hanno aiutato a far sì che il mondo realizzasse questi straordinari passi avanti a favore dei bambini, ma mostrano ancora quanti sono sempre emarginati”, ha detto il direttore esecutivo UNICEF, Anthony Lake.
In vista degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio che affronta la comunità internazionale, UNICEF chiede che i bambini più sfortunati devono occupare il luogo centrale dei nuovi obiettivi e delle nuove mete.
“Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile rappresentano un’opportunità per applicare le lezioni che abbiamo appreso e giungere ai bambini con le maggiori necessità. Speriamo di non doverci vergognare per non averlo fatto”, ha detto ancora Anthony Lake.
“Più uguaglianza d’opportunità per l’infanzia di oggi significa meno iniquità e più progresso per il mondo di domani”, ha aggiunto.
Se non sarà così, considerando il tasso attuale di progresso e crescita, l’organizzazione prevede che nel 2030 ci saranno 68 milioni di morti addizionai di bambini minori di cinque anni per cause che in maggioranza sono prevenibili.
Ugualmente, nel 2030, 119 milioni di bambini continueranno a soffrire per la malnutrizione cronica e 500 milioni di persone continueranno a defecare all’aperto, con i gravi rischi per la salute infantile che porta con sè questa pratica.
Si considera che restano almeno quasi cent’anni per far sì che tutte le bambine dell’Africa sub sahariana terminino di frequentare la scuola dell’obbligo.
Gli OSM sono otto propositi fissati nel 2000 e firmati dai 189 paesi membri delle Nazioni Unite con scadenza in questo 2015.
(info EFE/ Traduzione GM – Granma Int.)
26 giugno 2015