Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer
per la ricostruzione del P.C.I.
Parte fondamentale del processo di ricostruzione del P.C.I. è l’elemento della formazione politica dei compagni.
Per questa ragione come Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer abbiamo deciso di organizzare una serie di seminari utili per dare ai compagni gli strumenti per una critica non idealistica ma nemmeno estremistica della società massocapitalista.
Iniziamo questi seminari dimostrando l’attualità e la ricchezza contenute nel Manifesto del Partito Comunista (pdf) di Karl Marx e Friedrich Engels.
Relatore: Gianluca Ardolino
Karl Marx e Friedrich Engels quando scrissero il Manifesto avevano: il primo
30 anni e il secondo 28.
All’interno di questo fondamentale testo affronteremo la questione della dittatura della classe borghese e come essa si articoli nella struttura e nella sovrastruttura della società.
Discuteremo anche della dittatura democratica del proletariato come risposta a quella borghese.
Nel seminario metteremo anche in evidenza l’importanza dell’articolo 18 della nostra Costituzione, voluto da Palmiro Togliatti come argine alla dittatura borghese, e la sua attualità alla luce della questione della P2.
Il seminario si terrà a Firenze
il giorno 19 novembre 2017
dalle ore 14,30 alle 19,00
presso il Circolo Arci Raffaello Andreoni*
via Antonio D’Orso n. 8
angolo viale Giovanni Verga
Dalla Stazione di Santa Maria Novella
prendere bus 17 arrivo dopo 27 minuti
18 fermate.
Per ulteriori precisazioni
chiamare il compagno Andrea
al 3403568644
Per non dimenticare i nostri eroi:
* Raffaello Andreoni
Raffaello Andreoni nacque a Fiesole il 5 aprile 1924, e si trasferì in seguito a Firenze insieme alla famiglia. Come tanti altri giovani faceva parte della Brigata Partigiana Garibaldi 22bis “Vittorio Sinigallia”, che operava nella zona di Vallombrosa, Pelago e Consuma. Fu catturato sul monte Secchieta il 15 aprile 1944, nel corso di un rastrellamento. Fu imprigionato nella Fortezza da Basso, processato dal Tribunale Straordinario di guerra nella casa del Fascio “Dante Rossi” e condannato a morte il 2 maggio 1944. Quello stesso giorno un bombardamento aereo alleato permise la fuga a diversi condannati a morte detenuti alla Fortezza. Raffaele purtroppo era già stato trasferito per essere fucilato e fu giustiziato il 3 maggio 1944 nel poligono di tiro delle Cascine con altri tre partigiani. Prima di morire scrisse alla famiglia una lettera d’addio:
Cari miei,
sono le ultime ore della mia vita e le ho dedicate tutte a voi e a Dio. Non piangete; so che vi faccio male, tanto male. Sono ora per mezzo del Padre nella via del Signore che certamente avrà pietà di me non avendola avuta dagli uomini della terra. Lascio ora la mia vita così giovane solo per una mancanza che io non posso tradurla né in bene né in male, per la mia famiglia, per la mia Patria.Dico però con serenità che ho amato l’una e l’altra con amore più di quegli uomini che oggi mi tolgono la vita… saranno anche loro un giorno nelle mie condizioni. Nara, Luisa, Dino, Renato, Luciano, Ugo, mamma, babbo, tutti vi ricordo anche nel cielo. Ho assistito alla S. Messa ed ho fatto la S. Comunione… non ho più parole, non so più scrivere. Salutami tanto la signora Annina e non si preoccupi della mia fine, tutti i conoscenti in special modo i signori Polidori, Salimbeni, Cellai, ecc.Dite loro che muoio contento. Un saluto a Franco Polidori. Infine vi avviso tutti. Se un giorno Ugo tornerà ditegli pure la verità… potrà anche lui condannarmi, ma forse vendicarmi. Sono le ultime parole del vostro Raffaello che tanto vi vuole bene. Fatevi coraggio. Vi ho tutti nella mente.Lilia, tu prega per me ed io per voi. Tanti baci ai piccoli: Ugo, Licia. Tanti baci a voi tutti, addio per sempre.