Un’altra cooperativa di lavoratori recupera una fabbrica abbandonata dai “padroni”: lo storico marchio di sanitari in ceramica, Ideal Standard, è diventato Ideal Scala e cinquanta lavoratori manderanno avanti la produzione nel sito industriale di Orcenico di Zoppola (Pordenone), con l’obbiettivo di triplicare l’occupazione entro il 2018.
Sono almeno 44 in tutta Italia, secondo Legacoop, i casi di aziende recuperate dai lavoratori che si formano in cooperativa e subentrano nella gestione.
Un po’ come in Argentina, quando durante la micidiale crisi economica tra il 1999 e il 2002, i padroni scappavano portando all’estero i capitali e abbandonavano gli opifici. Che gli operai argentini hanno occupato e rimesso in produzione recuperando circa 10mila posti di lavoro, ma con minori difese legislative rispetto al nostro paese. Senza la dichiarazione di fallimento, infatti, in Argentina è reale il rischio che la fabbrica rimessa in produzione venga rivendicata dai “padroni” ed espropriata, quando non ne è stato dichiarato il fallimento. Situazione aggravata dall’assetto federale del paese sudamericano, per cui a seconda degli Stati le leggi sono più o meno a favore dei lavoratori che occupano e recuperano le fabbriche.
In Italia abbiamo una legislazione avanzata che riconosce ai lavoratori non solo la possibilità di subentrare nella gestione, ma anche il diritto all’esproprio di un’attività produttiva per conservarne il valore sociale: come viene ricordato nel libro Sin padron, di Oreste Ventrone e Guidi Piccoli.
Dalla parte dei lavoratori italiani infatti c’è la Costituzione che – agli articoli 41, 42 e 43 – prevede che imprese o categorie di imprese possano essere trasferite ai lavoratori “ai fini di utilità generale”, riconoscendo anche che l’attività economica pubblica o privata “possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”.
C’è poi la legge Marcora, del 1985, che istituisce “un fondo speciale per gli interventi a salvaguardia dei livelli di occupazione [che] permette ai lavoratori provenienti da imprese che hanno cessato l’attività, di costituire cooperative di produzione e lavoro o sociali beneficiando di una partecipazione minoritaria al capitale e di un finanziamento da parte di una finanziaria creata appositamente dalle Centrali Cooperative”.
L’aspetto sociale della nostra Costituzione (Berlusconi l’ha definita “bolscevica”) è quello che dà più fastidio a tutti i manomissori della nostra Carta: l’obbiettivo che il governo Renzi persegue a tappe forzate – e contro il quale dobbiamo lottare con tutte le nostre forze – è quello di collocare il diritto dell’impresa al di sopra di quello dei lavoratori.
Paola Baiocchi
Sezione comunista Gramsci-Berlinguer di Pisa
Storie di fabbriche recuperate dagli operai
a cura di Oreste Ventrone e Guido Piccoli
Gesco edizioni, 2007
Per una raccolta di notizie sulle fabbriche recuperate in Argentina e in Europa:
Reinventare la vita dal lavoro
Così la cooperativa dei dipendenti salva Ideal Standard
“Mi sono tagliato lo stipendio ma almeno continuo a lavorare”