di Enrico Vigna *
Le esercitazioni militari aeree congiunte, russo-serbe denominate “Fratellanza degli aviatori di Russia e Serbia” (BARS)”, hanno coinvolto decine di veicoli da combattimento, aerei ed elicotteri e sono terminate il 16 ottobre. Si sono svolte presso gli aeroporti di Batainica e Ladzhevtsy, oltre al campo di addestramento di Posulianskaya Livada. Alle manovre hanno partecipato velivoli MIG-29, sistemi di difesa aerea e, per la prima volta, elicotteri Mi-35.
Il Ministero della difesa russo ha comunicato che “…In una parte dell’esercitazione, gli equipaggi congiunti russo-serbi sui caccia MiG-29, si sono esercitati in manovre di combattimento e nel combattimento aereo come componenti di una coppia di attacco, e sono stati simulati attacchi su bersagli a bassa velocità…Gli elicotteri Mi-8 e Mi-35 sono utilizzati per l’atterraggio e l’evacuazione, in acrobazie complesse, uso in combattimento e altri compiti … Prima dell’inizio delle esercitazioni, i piloti russi sono stati addestrati nella terminologia aeronautica e nella fraseologia dello scambio radio in serbo…” Queste esercitazioni sono ormai divenute una tradizione, infatti si tengono ogni anno dal 2015 e si svolgono alternativamente nei territori serbi e russi.
Contemporaneamente il ministro dell’Interno serbo A. Vulin, ha respinto fermamente l’ipotesi di una adesione della Serbia alla NATO e di entrare in conflitto con la Russia, ribadendo la linea della neutralità e della collaborazione libera e indipendente del paese. In un articolo su RIA Novosti ha dichiarato che: “…sotto l’attuale governo del paese, questo è fuori discussione. Il presidente Vucic e la sua compagine governativa sono molto attenti al mantenimento della nostra neutralità militare. Finché la Serbia sarà governata dal presidente Vucic e finché io sarò nelle strutture di sicurezza, la Serbia non diventerà un membro della NATO. E saremo anche molto fermi nel mantenere la nostra neutralità militare… Tutto ciò che è russofobo è anche serbofobo, qualsiasi attacco alla Russia comporta un attacco alla Serbia. Quanto alle sanzioni contro la Federazione Russa, voglio far notare che Mosca e Belgrado mantengono relazioni molto calorose e strette. I nostri paesi sono felici di ospitare rappresentanti gli uni degli altri come ospiti e di sviluppare la cooperazione in vari campi, compresa la difesa, piaccia o non piaccia a qualcuno…”, ha detto Vulin.
Nel contempo il presidente serbo A. Vucic ha dichiarato che la Serbia ha il gas nelle case, grazie al gasdotto Balkan Stream.
In una intervista al giornale russo Vesna, il presidente serbo Vucic ha rilevato che l’Europa si sta avvicinando a unagrave crisi energetica, causata dal fatto che i paesi europei non hanno concluso per tempo contratti a lungo termine per le forniture di gas, dalla Russia. Allo stesso tempo, ha notato che, grazie al Balkan Stream, nelle case dei cittadini serbi c’è sia il gas che l’elettricità. “…È stata una decisione molto intelligente costruire il gasdotto nonostante e contro tutte le pressioni e ricatti che abbiamo dovuto affrontare. Ora noi Abbiamo gas ed elettricità a sufficienza… “, ha detto. Allo stesso tempo, Vucic non ha mancato di far notare che i paesi dell’UE, sono costretti ora a guardare con timore, all’aumento dei prezzi del gas naturale. “Il prezzo in Europa ha raggiunto i 1.400 dollari per mille metri cubi, mentre noi acquistiamo 1.000 metri cubi a $ 270 attraverso Balkan Stream… “, ha dichiarato il presidente serbo.
* portavoce Forum Belgrado Italia/CIVG – 18 ottobre 2021
18 ottobre 2021