Ma come può essere così sprovveduto un vignettista del calibro di Sergio Staino nell’affermare che “Crozza ha bullizzato Michele Serra” (vedi post sotto), proprio lui (Sergio Staino), che si prodigò a sostenere la corrente dei miglioristi del P.C.I. (quella di Giorgio Napolitano, per intenderci, che avevano in progetto – riuscendoci – la distruzione del partito), partendo dalla denigrazione dei suoi segretari politici attraverso l’inserto satirico de l’Unità, Tango?
Non ricorda, forse, Staino le sue parole rilasciate all’intervistatore de La Repubblica l’11 gennaio 2003, Massimo Vanni, quando gli chiese degli incomprensibili attacchi alla sua persona da parte dei miglioristi:
‘Staino sorpreso?’ “Moltissimo, mi mette in crisi perché non capisco più dove sta andando il mondo. Sono all’Unità da più di venti anni, sono il più vecchio che c’è là dentro e il bello è che sono lì perché Napolitano e Macaluso mi hanno voluto. Quando l’ala migliorista prese il giornale Macaluso mi chiamò, nonostante i miei sentimenti di sinistra, nonostante i miei miti fossero Ingrao, Pintor e Pajetta. Dissi loro che volevo continuare nella mia opera di dissacrazione dei gruppi dirigenti: «È quello che vogliamo», mi dissero”. ‘E fu così?’ ”Furono i miglioristi i garanti del mio lavoro, mi difesero anche quando mettemmo nel mirino Natta, al tempo segretario”.
Successe quello che i miglioristi si aspettavano una volta fatto fuori politicamente Alessandro Natta (l’ultimo dei berlingueriani), “diventò segretario Achille Occhetto, il politico che durante la sua direzione del PCI siciliano propose “larghe intese” anche con settori politici compromessi con la mafia, come la corrente dell’andreottiano Salvo Lima e con quella Sicilia produttiva a cui non si doveva fare l’analisi del sangue. Dando così una deviata interpretazione del compromesso storico.”
Dire, oggi, a Crozza che fa del bullismo a Michele Serra è come commettere lo stesso errore di Giulio Cesare prima di morire che avrebbe rivolto a Marco Bruto riconoscendolo tra i suoi uccisori “tu quoque, Brute, fili mi?” con una piccola variante, però, che lui (Giulio Cesare) non fece sparire dal web l’archivio de l’Unità
MOWA
Vi spiego perché Crozza ha bullizzato Michele Serra
Il comico dedica una serie di sfottò all’editorialista di Repubblica per il pezzo sui bulli a scuola. E Staino gli risponde
Un paio di giorni fa Maurizio Crozza su La9 ha sfottuto Michele Serra per la rubrica L’Amaca in cui parlava del bullismo a scuola e di come si sviluppasse di più all’interno degli istituti tecnici. Nell’intervento Crozza ha cercato di confutare l’argomentazione di Serra (successivamente spiegata dall’editorialista di Repubblica) sostenendo, ad esempio, che Donald Trump, il più grande bullo del mondo, è miliardario. Poi ha mostrato una foto di Michele Serra su un’amaca dicendo che questa era la metafora della sinistra italiana: lontana dalla gente, appesa a un filo e senza i piedi per terra.
Crozza ha poi parlato anche della moglie e dell’azienda di profumi che hanno aperto insieme raccontando dei prodotti come il profumo da mettere sulla barba: “Pensa cosa avresti scritto tu a Cuore su un te stesso così, Michele, ti saresti preso per il culo per anni”. E ha mostrato le statistiche che raccontano come tra i liceali ci siano più atti di bullismo denunciati secondo i numeri dell’ISTAT.
Al pezzo di Crozza ha risposto oggi Sergio Staino in un’intervista alla Stampa accusando il comico di aver bullizzato Serra:
«Amareggiato per la presa in giro di Maurizio Crozza a Michele Serra. Mi ha colpito».
Perché?
«Perché è stato un grande scivolone di Crozza. A me piace molto, anche se non nasconde le sue simpatie grilline, ma questa è una cosa da rispettare. Ognuno ha le sue opinioni. È talmente bravo a catturare i personaggi. Lo adorerò sempre per come ha dipinto Ingroia, facendo capire con la presa in giro che tipo di giudice era. Ma l’altra sera non mi è piaciuto l’attacco a Serra. Crozza è stato velenoso, cattivo, scivolando sul personale, andando a colpire gli affetti, la moglie, il lavoro della moglie. Ma perchè?».Crozza potrebbe rispondere «perchè è satira».
«Ma no. Non era satira. Lo so che attraversiamo un’epoca tragica da questo punto di vista, in cui ormai l’offesa e il mancato rispetto, l’attacco personale stanno prendendo il posto del dibattito, del giudizio, della valutazione. Ci si meraviglia del bullismo degli studenti quando tutta la società è impregnata da questa incapacità di frenarsi quando si tratta di criticare qualcosa che non si condivide». Quindi Crozza è stato un bullo con Michele Serra? «L’altra sera sì, l’interpretazione che ha dato dell’editoriale di Serra è stata molto forzata in un senso che sicuramente Serra non voleva. Quando tu valuti una persona, devi tenere conto della sua storia, del suo passato».
29 aprile 2018