DANILO TOSARELLI – MILANO
Sono stato convinto da alcuni miei ex colleghi a scrivere questo articolo. Siamo tutti in pensione.
Anche loro stanno aspettando e sono incazzati neri. Credo ne abbiano motivo e va spiegato.
Anche per me è un chiodo fisso. E’ più di un anno che sono in pensione. Dipendente pubblico.
Vuoi dire che lo Stato mi sta derubando? Voglio chiarire per chi non conosce la problematica.
La Ragioneria Generale dello Stato è tenuta a rilevare ogni aspetto del Pubblico Impiego.
I suoi ragionieri sono tenuti a registrare il numero di addetti di ogni Amministrazione.
Le ore lavorate, gli stipendi, i giorni di malattia, i contratti scaduti ed in vigore. Insomma, tutto.
Tranne alcune eccezioni, sono sotto osservazione il 97% delle Amministrazioni Pubbliche.
L’ultima rilevazione utile è quella del 2022. Sono andati in pensione 117.490 dipendenti pubblici.
53.023 perchè hanno raggiunto i 67 anni di età e 64.467 per dimissioni con diritto di pensione.
I primi, avrebbero dovuto ricevere i loro primi 50.000 euro lordi del loro TFS/TFR, dopo un anno.
Le loro spettanze erano più di 50.000 euro? Il saldo, 12 mesi dopo il versamento della prima quota.
I secondi, stesse rate dei primi, ma solo 2 anni dopo il conseguimento della massima età pensionabile.
Conti alla mano, seppur non è sempre così, molti ex lavoratori hanno dovuto attendere fino a 5 anni.
Indicativamente, il numero di uscite di chi è andato in pensione nel 2023 e nel 2024 è simile al 2022.
Le uscite annuali da parte dello Stato per erogare tali liquidazioni, ammonterebbe a 9,2 miliardi di euro.
Sono dati ripresi da un articolo pubblicato su PA MAGAZINE del 22 settembre 2024. 9,2 miliardi lordi.
Mai dimenticare, che da tale esborso va detratto il 20% di trattenute in tasse. Quelle rimangono in cassa.
I miliardi da erogare sono quindi 7,4 all’anno. I tempi max e minimi, ci portano ad un’attesa media di 3 anni.
Giova precisare che quei soldi mi verranno erogati senza alcun tasso di interesse. Il 4,5% all’anno è troppo?
Lo Stato, quei soldi non li riconosce a me legittimo proprietario, ma se li tiene in tasca illegittimamente. No?
Si parla di circa 334 milioni all’anno di interessi. Nei 3 anni di attesa media, saranno quindi 1 miliardo di euro.
Bravo lo Stato a risparmiare? Andranno spesi per fini sociali? Magari fosse così. Nessuno ce lo spiegherà mai.
Sono più propenso nel considerare lo Stato un usurpatore. Mi paga quando vuole, in ritardo e senza interessi.
Tutto ciò in presenza di una sentenza della Corte Costituzionale che il 23 giugno 2023 ha così deliberato.
“Basta differenze di trattamento tra lavoratore privato e pubblico. E la liquidazione? Stessi tempi, come il privato”
Nel privato, la liquidazione del lavoratore viene erogata entro e non oltre i 90 giorni dalla cessazione del servizio.
E allora voglio dire, che quale dipendente pubblico in pensione già da un anno, lo Stato calpesta un mio diritto.
E come me migliaia di italiani che stanno vivendo la stessa condizione. Un’ingiustizia palese e clamorosa.
Lo so bene che dovrei prendermela con il Governo Prodi, che nel 1997 fece questa scelta scellerata che prosegue.
Non posso negare le responsabilità di quel governo e di tutti quelli successivi, nessuno escluso, sia ben chiaro.
Quel far finta che il problema non esisteva, rende ancora più colpevoli tutti i governi che finora hanno dribblato.
Ma dopo tanti ricorsi, in attesa di una sentenza che si è fatta attendere sin troppo, oggi la realtà non ammette dubbi.
La Corte Costituzionale si è espressa inequivocabilmente. Perchè l’attuale Governo continua a non voler sentire?
Qualcuno potrebbe replicare facilmente. C’è la volontà di ascoltare la Corte Costituzionale, ma non ci sono i soldi.
E allora farò il solito rompipalle, abituato a documentarsi prima di fare affermazioni discutibili, spesso giudicate di parte.
Ho sempre pensato che la politica sia l’arte del possibile. La realtà mi ha sempre dato ragione. Contano le priorità.
Se questo è vero, bisogna avere il coraggio di denunciare con forza un disinteresse palese nei nostri confronti.
Il dipendente pubblico, apparentemente il più garantito, viene discriminato quando lavora e resta tale anche dopo.
Questo governo ha dimostrato che quando i soldi servono, si fanno le scelte conseguenti, senza problemi di coscienza.
L’aumento della spesa militare nel 2024 supererà i 29 miliardi. Rispetto al 2023 è un incremento del 5,1%. E ancora.
Vi era già stato un aumento di 1,8 miliardi realizzato tra il 2022 e il 2023. In 2 anni un aumento del 12,5%. Perbacco…
Quanti miliardi di euro stiamo spendendo, per inviare armi e assistenza militare all’Ucraina? Sono dati riservati.
Ma vogliamo parlare dei 15 miliardi messi già in cantiere per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina? I soldi ci sono.
Ma adesso vedremo cosa partorirà il Ministro delle Finanze Giorgetti con la prossima Finanziaria. Lacrime e sangue.
Ancora una volta sacrifici a senso unico. Aumenterà il costo dei servizi. Risparmio sul rinnovo contratti. Maggiori accise.
Escludo possibili tasse sugli extra profitti, perchè banche e multinazionali sono disposte al massimo, ad un contributo.
Naturalmente si enfatizza la lotta all’evasione fiscale. La media è di 84 miliardi all’anno. Davvero incontrastabile? Ma dai..
Invece mi piacerebbe sentir parlare di una patrimoniale, che finalmente chieda ai più ricchi di fornire un loro contributo.
Non mi sembra una bestemmia, invece è considerata tale da chi ci governa e persino da alcuni partiti all’opposizione.
E allora avanti così. Questo Governo non solo non chiede, ma regala. Sono 20 le sanatorie/condono sin qui approvate.
Il vecchio detto” paga sempre Pantalone” è più che mai la grande attualità. “Sempre in c… agli operai” si diceva nel ’68.
Io so solo, che oggi i dipendenti pubblici continuano ad essere considerati figli di un Dio Minore. Altro da aggiungere?
Ho già spiegato quale sia il nostro diritto calpestato. Sembra di chiedere la luna. In realtà è una richiesta molto terrena.
Ancora nel luglio di questo anno, è stata sottoscritta da migliaia di cittadini una petizione per richiamare l’attenzione.
Questo Governo potrebbe legiferare per risolvere la questione, ma sa che un pensionato ha scarso peso specifico..
Ne sono consapevole. Ma il pensionato vota. Il futuro pensionato vota. Occorre semplicemente costruire coscienza.
Continuo a pensare che il valore dell’esempio rimanga fondamentale ed insostituibile per le giovani generazioni.
Quale messaggio arriva ai nostri figli e nipoti? Vi è una sentenza, ma il governo non rispetta la Corte Costituzionale.
L’organismo più autorevole del nostro Paese viene ignorato, snobbato, dribblato, come se contasse come il 2 di picche.
Vorrei che fosse chiaro, perchè per me il messaggio è dirompente. Tutto ciò significa vilipendere il ruolo delle istituzioni.
Se mio figlio mi chiedesse “ma lo Stato ti sta derubando?”. E’ vero. Si sta intascando gli interessi della mia liquidazione.
Cosa dovrei rispondergli? Che si tratta di un’appropriazione indebita, benchè possa apparire incredibile e paradossale?
Temo l’assuefazione. L’abituarsi ad accettare in silenzio, che un diritto possa essere calpestato. Qualcosa bisogna fare.
Nel frattempo, non ho mai ricevuto così tante telefonate da Istituti di credito disponibili ad anticiparmi la liquidazione.
Ma vi sembra normale, che io debba fare altri debiti, pagare altri interessi per avere soldi che già dovrei avere in tasca?
Eppure sono gentili e certamente qualcuno accetterà, perchè quel qualcuno ha magari un desiderio da esaudire..
Quanti di noi e lo sarà anche per i prossimi pensionati, hanno atteso tutta una vita per realizzare un piccolo sogno?
Ogni giorno mi chiedo, quale sia il messaggio che questa politica lancia alle giovani generazioni. E me ne preoccupo.