Iniziativa lodevole che, però, non deve cadere nel trabocchetto dell’impotenza o perdere di vista la lungimiranza dall’obiettivo sia della preservazione della vita del magistrato che dell’indagine in corso ed è per questo motivo la necessità di tutelare la carta costituzionale unica ed autentica garanzia sia dell’una che dell’altra cosa.
Infatti, grazie ad una Costituzione nata dalla Resistenza al nazi-fascismo se hanno preso corpo equilibrati poteri nello Stato.
La lungimiranza dei padri costituenti aveva impedito, con quest’impianto costituzionale, di far cadere di nuovo la società nelle mani di poteri autoritari e oligarchici… Motivo per cui bisogna scendere in piazza e manifestare, anche (e soprattutto), a tutela della Costituzione onde evitare che il progetto in corso, della massoborghesia, di “revisione costituzionale” ridimensioni il potere della Magistratura rompendo quell’equilibrio.
Perché se oggi, pur con tutte le evidenti difficoltà, il magistrato Di Matteo può continuare la sua indagine lo si deve alla nostra Costituzione… Una delle iniziative a tutela della Costituzione e contro il suo sovvertimento si terrà il 15 ottobre davanti al Parlamento.
MOWA
Manifestazione nazionale per chiedere, pretendere, dalle Istituzioni dello Stato di #rompereilsilenzio circa le sorti del PM Nino Di Matteo e della sua scorta. Un silenzio complice che determina l’isolamento istituzionale del PM più esposto e minacciato d’Italia, colui che è riferimento delle indagini nel processo trattativa stato-mafia celebrato a Palermo.
Diversi collaboratori di giustizia hanno riferito dell’esistenza di un progetto di attentato nei confronti del Giudice Di Matteo e alcuni di loro hanno addirittura parlato di un grosso quantitativo di tritolo già pervenuto nel capoluogo siciliano e pronto ad essere usato.
Le Istituzioni hanno taciuto qualunque parola di sostegno nei confronti del dottor Di Matteo. Gli stessi organi di informazione, tranne poche eccezioni, non hanno mai speso una sola parola o mandato in onda alcun servizio televisivo sui rischi che il Giudice Di Matteo e i ragazzi della sua scorta debbono affrontare ogni giorno. Abbiamo pertanto deciso di contrastare questo silenzio con una manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 14 novembre e consisterà in un pacifico quanto determinato corteo che si snoderà nelle vie del centro storico della Capitale.
All’interno del corteo saranno tassativamente vietati loghi o simboli e riferimenti ad alcun partito e esponente politico. Il grido di sostegno per il Giudice Di Matteo dovrà arrivare dal cuore dei cittadini, a prescindere dalle loro convinzioni politiche,
Vi invitiamo a partecipare numerosi e a donare a questa causa la vostra passione, il vostro spirito civile e la sete di giustizia e verità che hanno contraddistinto il percorso lavorativo del Giudice Di Matteo.
Salvatore Borsellino con Movimento delle Agende Rosse e Scorta Civica Palermo
11 Ottobre 2015
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