Mosca (Russia), 18 set. (LaPresse/AP) –
Le autorità siriane hanno consegnato alla Russia prove che mostrerebbero l’uso di armi chimiche lo scorso mese in Siria da parte delle forze di opposizione. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, dopo avere incontrato a Damasco l’omologo siriano, Walid al-Moallem, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. “Queste prove devono essere analizzate”, ha detto Ryabkov. Il vice ministro russo si è detto “deluso” dal modo in cui gli ispettori Onu hanno affrontato la relazione sulla Siria, che ha definito “incompleta”. “Senza un quadro completo degli eventi in Siria non possiamo fare altro che definire la natura delle conclusioni stilate dagli esperti Onu politicizzata, faziosa e unilaterale”, ha concluso Ryabkov.
“Considerato che recentemente siamo giunti a determinate conclusioni sull’incidente del 19 marzo, siamo propensi a trattare con grande serietà il materiale fornito dalla Siria sul coinvolgimento dei ribelli nell’attacco con armi chimiche del 21 agosto”, ha aggiunto Ryabkov secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa russa Itar-Tass. La Russia ha più volte sostenuto che un attacco compiuto il 19 marzo con armi chimiche in Siria sia responsabilità dei ribelli.
18 settembre 2013