di: PAOLO SPIGA
“I più grandi pericoli devono ancora arrivare. Poi saremo tutti controllati in modo permanente per ogni attimo della nostra vita quotidiana”.
Altro che grade fratello!
E’ il forte allarme lanciato da Edward Snowden in un’intervista rilasciata a The Guardian, mentre sta per uscire in venti paesi del mondo un suo libro, “Permanent Record”, che già preannuncia non poche sorprese.
L’ex contractor della CIA, poi gola profonda per rivelare al mondo un mare di segreti militari e non solo, sei anni fa alzò il sipario sulle pratiche illegali di spionaggio informatico di massa griffate CIA ed NSA. Le prime rivelazioni arrivarono da Hong Kong. Oggi vive in Russia, in una località non precisata, mentre gli Stati Uniti gli hanno ritirato il passaporto.
“All’inizio vivevo solo, isolato e paranoico che gli agenti americani cercavano rappresaglie per le strade”. Ora si definisce “rilassato”, non fa più ricorso a “sciarpe, passamontagna e cappelli per nascondermi”.
Negli Stati Uniti la reputazione di Snowden è non poco cresciuta, da un iniziale fifty fifty tra coloro i quali lo vedevano come il fumo negli occhi e quelli che invece lo ritenevano un quasi eroe. Per Bernie Sanders gli States dovrebbero mettere fine al suo esilio, mentre la deputata a stelle e strisce Tulsi Gabbard sostiene che lo perdonerebbe.
Ma ecco alcune dichiarazioni di Snowden al Guardian.
“Il pericolo più grande deve ancora venire, con il perfezionamento delle capacità di intelligenza artificiale, come il riconoscimento facciale”.
“Una telecamera di sorveglianza dotata di intelligenza artificiale non sarebbe un semplice dispositivo di registrazione, ma potrebbe diventare qualcosa di più vicino ad un agente di polizia automatizzato”.
“Gli Stati Uniti e altri governi, con l’aiuto di grandi società di Internet, si stanno muovendo verso la creazione di un registro permanente della vita quotidiana di tutte le persone del mondo”.
16 Settembre 2019
Nella foto Edward Snowden