Il bizzarro sottosegretario agli Esteri pronto a salvare il leghista dalla Diciotti. Ma poi aggiunge: se il popolo (ossia la piattaforma Rousseau della Casaleggio Associati) voterà sì, allora sarà sì
Mettere le mani avanti perché il sì o il no lo deciderà la Casaleggio Associati con l’alibi del popolo: Matteo Salvini sul caso Diciotti “doveva farsi processare”, c’è stata “una azione collegiale del governo e non si sarebbe arrivati a nulla”. Ma ha “mostrato un segno di debolezza”. In ogni caso “io sono per il No all’autorizzazione a procedere”. Lo ha detto Manlio Di Stefano, M5S, sottosegretario agli Esteri intervistato da Maria Latella su Sky Tg24.
Parole che, come perfino un Toninelli qualsiasi capirebbe, dimostrano come i grillini miracolati del governo si stiano barcamenando. Da un lato devono salvare le poltrone e dare l’impunità a Salvini.
Ma dall’altro devono far finta di essere rimasti gli ‘onesti’ di un tempo.
Forse sperano che ci sia ancora qualche boccalone che ci crede.
“Io sono per il No all’autorizzazione a procedere – ha spiegato Di Stefano – perché parlamo dell’operato dell’intero governo, di una azione collegiale dell’esecutivo. A questo però – ha aggiunto – non saremmo dovuti arrivare. Salvini ha mostrato un segno di debolezza, ritrattato. Prima ha detto ‘mi faccio processare’. Doveva farsi processare e rinunciare all’immunità”.
Ora è stato deciso dal Movimento 5 Stelle che gli iscritti grillini dovranno pronunciarsi sulla piattaforma Rousseau sul voto su Salvini in Senato per l’autorizzazione a procedere. “Se il popolo M5s voterà sì – ha chiarito Di Stefano – noi voteremo sì in Giunta delle autorizzazioni”.
In ogni caso, quale che sia il voto ha detto ancora il sottosegretario, “non credo che il governo sia a rischio. Sarebbe stupido e mi auguro che la Lega non lo faccia”.
16 febbraio 2019