di Pinuccia Cossu Martinelli *
Qualcuno ha detto “ vorrei vivere lasciando un segno positivo della mia presenza su questa terra”.
Tommaso Falcitelli, non aveva ambizioni così alte eppure il segno della sua presenza lo ha lasciato, eccome! Basti ricordare che quando arrivò al quartiere Gratosoglio (negli anni 60) gli abitanti non disponevano né di Ufficio Postale, né di farmacie, né, tantomeno, di una sede della ASL. Gratosoglio era un comprensorio di case, immerso nella periferia sud di Milano, i cui residenti avevano una condizione abitativa disagiata assimilabile a quella del terzo mondo. Tommaso Falcitelli si rese subito conto di questo stato inaccettabile. La sua vecchia militanza politica e sindacale lo spronò, assieme ad altri coraggiosi compagni di Partito e di ventura, a dare battaglia alle Istituzioni affinché risolvessero, nel più breve tempo, tale situazione. Non fu certo facile, ma vinse la caparbietà di chi sa di essere nel giusto. Dopo le farmacie, l’Ufficio Postale e la sede ASL, occorreva creare un centro di aggregazione sociale per tutte le fasce d’età. Anche questa proposta fu accettata. Poiché la popolazione invecchiava si rese necessario dare assistenza burocratica per affrontare le richieste di chiarimenti ed aiuto a coloro che si avvicinavano all’età pensionabile. Nacque così, sempre per opera di Tommaso Falcitelli e della sua squadra (fra cui ricordiamo Nicola Gervasio) la Lega Pensionati CGIL, ora SPI, attualmente in Via C.Baroni 5.
Come tesoriere della cooperativa Gratosoglio, si occupò di risanare il bilancio in passivo creando eventi che richiamassero gli abitanti della Zona per raccogliere, non solo fondi, ma proseliti per ravvivare l’attività della cooperativa stessa. Fu anche tesoriere integerrimo ed oculato della Sezione del PCI Paghini. Quando una malattia devastante lo colse, non cessò mai di dare il suo valido contributo sia politico che sociale fino alla sua morte.
Questo era Tommaso Falcitelli: una vita spesa per il bene altrui, con disinteressato altruismo, con modestia scevra da qualsiasi esibizione. Ricordiamoci di lui quando andiamo in posta, in farmacia, alla ASL, ma anche quando ci si incontra al Centro sociale per dibattiti, feste, iniziative di vario interesse, Rimane indiscutibile la sua preziosa testimonianza su questa terra. Caro indimenticabile Tommaso, non un eroe da copertina, da Ambrogino d’oro, da interviste mediatiche, ma un personaggio della sinistra vera, quella che si è sempre spesa per il bene comune, con sacrifici e senza tornaconti personali. Peccato che chi lo ha conosciuto è sempre più vecchio e che i giovani nulla sanno e nulla sapranno di questo benefattore del Gratosoglio. Né lapidi, né toponomastica lo ricorderanno a meno che qualche storico non voglia, risalendo alle origini di questo vecchio quartiere, rifarne l’epopea.
* Consigliera dell’Associazione socio-culturale Milanosud (http://www.milanosud.it/)