di Giorgio Bongiovanni
Tre giorni dopo il massacro all’ospedale Al Ahli Arab di Gaza, l’emittente Al Jazeera con sede in Qatar ha contestato l’affermazione dell’esercito israeliano secondo cui l’esplosione sarebbe stata il risultato di un fallito lancio di razzi da parte della Jihad islamica. Nell’esplosione, ricordiamo, sono state uccise 471 persone, di cui moltissimi sfollati, medici, infermieri e feriti in cura. Una tragedia umanitaria che ancora è senza colpevoli e cha ha scatenato la furia del mondo arabo e l’indignazione di milioni di persone nel mondo.
Le forze di difesa israeliane hanno subito negato le accuse utilizzando la diretta di Al Jazeera, che aveva ripreso un’esplosione nell’area dell’ospedale, come prova che uno dei razzi lanciati da Gaza, come visibile nel filmato, fosse responsabile della tragedia all’ospedale.
Hamas e Jihad islamica, invece, sono convinte che la responsabilità sia tutta israeliana. Del resto, poco dopo la strage, il giornalista e neo-portavoce social di Benjamin Netanyahu, Hananya Naftali, aveva scritto in un tweet: “Le forze aeree israeliane hanno colpito base terroristica di Hamas all’interno di un ospedale a Gaza, un alto numero di terroristi sono morti. Spezza il cuore il fatto che Hamas stia lanciando razzi da ospedali, moschee, scuole e usi i civili come scudi umani”. Il tweet era poi stato velocemente rimosso, sostituito da un altro in cui si parlava invece di “misteriosa esplosione a Gaza”.
Fawzi Barhoum, portavoce del movimento, ha assicurato che “Hamas ha un comitato che raccoglie tutte le prove della responsabilità dell’occupazione israeliana per i massacri di Gaza e anche per il massacro dell’Ospedale Battista“. Secondo Barhoum “ci sono molte prove, testimoni oculari e video“, nonché “resti di missili” che dimostrano il coinvolgimento israeliano nella tragedia.
Intanto, però, è l’emittente Al Jazeera a mettere chiarezza sulla vicenda attraverso la sua agenzia per il controllo dei fatti e le indagini digitali (Sanad). L’agenzia ha analizzato i filmati israeliani e altri “filmati codificati in tempo provenienti da diverse fonti”, incluso il girato della propria diretta.
L’indagine rivela che l’esercito israeliano sembra aver intenzionalmente mistificato le prove per costruire una versione a tavolino secondo cui uno dei lampi registrati nel video diffuso dall’IDF (le forze di difesa israeliane) fosse un razzo della Jhad islamica.
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Dopo un esame dettagliato dei video, gli analisti di Sanad hanno concluso che il lampo in cielo attribuito da Israele a un razzo malfunzionante fosse in realtà il missile di difesa missilistico israeliano Iron Dome che ha poi intercettato un missile distruggendolo a mezz’aria.
Secondo l’analisi di Al Jazeera, ci sono stati quattro attacchi aerei israeliani contro aree vicine all’ospedale tra le 18:45 e le 19:00 di martedì.
Questi attacchi sono stati effettuati alle 18:54, 18:55, 18:57 e 18:58, più o meno l’ora dell’attacco all’ospedale.
L’emittente qatariota ha aggiunto che alle 18:59 un razzo è stato lanciato da Gaza, lo stesso che secondo Israele avrebbe colpito l’ospedale. Circa 15 secondi dopo, però, la diretta di Al Jazeera mostrava che il razzo era stato intercettato a mezz’aria e “completamente distrutto”. Si è trattato dell’ultimo razzo lanciato dalla Striscia prima del bombardamento dell’ospedale, ha riferito il canale di notizie.
“Cinque secondi dopo l’intercettazione – riporta infatti Al Jazeera – si può vedere un’esplosione, seguita due secondi dopo da un’esplosione molto più grande. Questo è il missile che ha colpito l’ospedale Al Ahli Arab”.
Pertanto, conclude l’emittente, non ci sono basi per affermare che l’attacco sarebbe stato causato da un fallito lancio di un razzo.
Il parere del veterano americano
Anche Middle East Monitor (MEMO), sito di informazione arabo, ha analizzato i filmati diffusi dalle autorità israeliane che certificherebbero, a detta di Tel Aviv, la responsabilità palestinese. MEMO ha intervistato Dylan Griffith, esperto di armi e veterano dell’esercito americano. Griffith ha esaminato le prove visive disponibili per confutare la versione degli eventi di Israele, che ora è stata approvata anche dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. “Qualunque veterano americano con esperienza in Afghanistan e Iraq e che abbia un minimo di esperienza in esplosivi riconoscerebbe caratteristiche chiave di questo missile che ricordano un tipico missile americano, cioè il JDAM”, ha esordito il veterano. “Il suono che il missile ha prodotto, nel video che si trova nei social, sembra essere il suono di un missile sganciato verticalmente, uno di quelli pilotati, proprio come il JDAM”.
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Altro aspetto che secondo Dylan Griffith assolverebbe le milizie di Hamas riguarda il tipo di missili che quest’ultima adopera.
“Hamas usa razzi che tipicamente hanno dai 5 kg ai 25kg di esplosivo che provocano un danno decisamente inferiore rispetto a quello che ha inferto il missile utilizzato”.
“Quindi non sembra che si tratti di un attacco missilistico fallito di Hamas, non ha nessuna delle caratteristiche secondo me, ma assomiglia ad una munizione americana standard, come quelle che abbiamo inviato a Israele”, ha spiegato l’esperto ricordando i video diffusi da utenti israeliani di batterie di JDAM spedite dagli Stati Uniti.
“Abbiamo visto molti video provenienti dalla Striscia di Gaza di grandi bombe penetranti. Bombe progettate per eliminare grandi strutture in cemento”. Il veterano ha poi ricordato che “il giorno prima il personale di quello stesso ospedale era stato avvertito che l’ospedale sarebbe stato colpito. Quindi era certamente un piano ed era un piano esplicito”.
In conclusione, secondo Griffith “sembra che l’IDF aveva intenzione di colpire questo ospedale sperando che le persone sarebbero state evacuate prima che ciò accadesse. Quando le persone hanno deciso di rimanere l’hanno colpito comunque”.
Per questa ragione ci corre dire che Netanyahu debba essere arrestato e processato come criminale di guerra insieme a tutti vertici dell’esercito israeliano. Dovrebbe essere istituito un nuovo processo di Norimberga in cui il presidente israeliano e i responsabili materiali di questa ecatombe vengano messi davanti alle prove raccolte dagli organismi internazionali e quindi condannati come genocida. Proprio come fatto contro l’ex capo militare dei serbi di Bosnia, Ratko Mladic, condannato all’ergastolo per il genocidio di Srebrenica del 1995.
21 Ottobre 2023