I parenti delle 32 vittime hanno fermato per pochi minuti il binario 4 della stazione ferroviaria, lo stesso dove il 29 giugno 2009 deragliò il treno carico di Gpl. “Dopo Moretti, anche l’ad di Rfi è stato premiato con un incarico più prestigioso”
di Ilaria Lonigro
Gli imputati si passano il testimone. Promosso Mauro Moretti a capo di Finmeccanica, prende il suo posto come amministratore delegato di Ferrovie dello Stato un altro imputato nella strage di Viareggio, Michele Mario Elia, già ad di Rfi – Rete ferroviaria italiana. Immediata la rivolta dei familiari delle 32 vittime del disastro del 29 giugno 2009, il cui processo è entrato nel vivo in questi giorni con le testimonianze dei sopravvissuti e la deposizione del superteste, l’ispettore Polfer Angelo Laurino.
Ieri (giovedì 29 maggio) intorno alle 23, appresa la notizia mentre erano in riunione, i familiari si sono dati appuntamento alla stazione di Viareggio per una protesta spontanea. Guidate dalla presidente dell’associazione “Il mondo che vorrei”, Daniela Rombi, che nella strage ha perso la figlia Emanuela di 21 anni, una trentina di persone hanno manifestato pacificamente la loro rabbia, esponendo striscioni per chiedere più sicurezza nelle ferrovie. Mentre un treno sopraggiungeva, hanno occupato il binario 4, quello su cui cinque anni fa deragliò il treno merci con 14 cisterne cariche di Gpl. Il macchinista, che andava a velocità ridotta, ha fermato la corsa e suonato la sirena in segno di solidarietà.
“Oggi, 29 maggio, ad un mese dai 5 anni della strage di Viareggio, questo nostro governo, anzi questo governo, nostro no di sicuro, ha avuto il coraggio di nominare come amministratore delegato Michele Elia imputato per la strage di Viareggio, perché è stato bravo a far morire 32 persone. E in più ha premiato Moretti, mandandolo a Finmeccanica. Questo governo non ha onestà, non ha dignità. E’ inammissibile, inaccettabile, noi non possiamo subire anche questo” dichiara Daniela Rombi dai binari.
A tenerle il megafono c’è Marco Piagentini, l’uomo che nelle fiamme ha perso la moglie, Stefania Maccioni, 39 anni, e due dei suoi tre figli: Lorenzo, 2 anni, e Luca, quattro e mezzo. L’occupazione dei binari è durata pochi minuti. Prima di lasciarli, Daniela Rombi ha chiesto scusa ripetutamente ai passeggeri del treno e ha invitato il macchinista a suonare la sirena. “Voi ferrovieri siete i nostri compagni, i nostri amici” ha aggiunto.
Elia, 67 anni, è un ingegnere elettronico ed è in Ferrovie dal 1975. La sua priorità, ora che l’assemblea degli azionisti l’ha eletto al vertice della holding, è di continuare il lavoro intrapreso dal suo predecessore. “Andare avanti con il piano industriale che è stato presentato, questo per noi è un must” ha dichiarato.
30 maggio 2014