Processo di appello bis a Milano
Arrivata la sentenza del processo Corte di assise di appello di Milano per la strage di piazza della Loggia a Brescia il 28 maggio 1974: pena massima per Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte
L’ex ispettore di Ordine Nuovo per il Triveneto, Carlo Maria Maggi, e l’ex fonte dei servizi segreti Maurizio Tramonte sono stati condannati all’ergastolo. Questa la sentenza del processo di appello bis per la strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974. Il 14 aprile 2012 la Corte d’Assise d’Appello aveva confermato l’assoluzione per Maggi (che secondo l’accusa sarebbe stato il mandante dell’attentato di 41 anni fa) e Tramonte (che invece avrebbe partecipato alla pianificazione della strage) erano stati assolti nel primo processo d’Appello con una sentenza annullata dalla Cassazione che aveva disposto un nuovo processo di secondo grado. In particolare, il 21 febbraio 2014, i giudici in ermellino di Piazza Cavour aveva definito “ingiustificabili e superficiali” i motivi dell’assoluzione soffermandosi sulla “gravità indiziaria” delle dichiarazioni del “pentito nero” Carlo Digilio. L’attentato, compiuto con una bomba nascosta in un cestino di rifiuti e fatta esplodere durante una manifestazione sindacale antifascista, provocò 8 morti e 102 feriti. Al momento della lettura del dispositivo, parenti e amici delle vittime presenti in aula non sono riusciti a trattenere le lacrime. Soddisfatto soprattutto Manlio Milani, presidente dell’associazione familiari delle vittime della strage di Piazza della Loggia, che nell’attentato del 28 maggio 1974 perse la moglie e che ha parlato di verdetto “decisivo per la storia del Paese”. “E’ sempre bruttissimo sentire la parola ergastolo”, ha detto, precisando che a questo risultato processuale “si poteva arrivare prima. Una giustizia che arriva dopo 41 anni è comunque una giustizia depotenziata. Questa sentenza – ha puntualizzato ancora il presidente dell’associazione dei parenti delle vittime – è estremamente importante per riflettere su quegli anni, può veramente diventare un momento di grande riflessione collettiva”.
22 luglio 2015