Siamo ben oltre la decenza, al limite della provocazione.
Non sappiamo chi conceda questo premio, con quali criteri, chi sia la giuria o gli esperti che li conferiscono ma, soprattutto, cosa ci sia da vantarsi nell’assistere chi vuole buttare delle persone in mezzo alla strada.
Inoltre, non si capisce bene quale vittoria ci sia da festeggiare.
Infatti, i lavoratori della GKN non sono caduti nel tranello della provocazione, ma hanno dato una risposta magistrale, facendo osservare in un loro post su Facebook che “comunque a noi pare che contro la Fiom di Firenze avete perso non uno ma due articoli 28, la fabbrica ad oggi non è chiusa, e per quanto ci riguarda abbiamo avuto modo di apprezzare la vostra discutibile presenza in sede sindacale.” Tra l’altro ricordano che “non ci sembra abbiate tenuto testa a quattro operai in croce nell’assistere un liquidatore in sede sindacale senza nemmeno forse sapere che forma hanno i nostri semiassi. Firmato: i vostri 430 esuberi circa. PS cmq grazie di ricordare a tutti noi che questo mondo esiste.” Nulla da dire, chapeau agli operai.
Tra l’altro, ci sono studi legali, specializzati in vertenze lavorative, come quello di Giuseppe Marziale a Napoli, che hanno vinto moltissime cause contro la Fiat e altre imprese in difesa dei lavoratori, e non abbiamo notizie di premi ricevuti.
In quello che può sembrare un’assurdità di questi sedicenti, c’è una logica: quella del pensiero unico neoliberista.
Pensate al premio Nobel per l’economia. Lo hanno mai dato ad economista socialista? Al massimo ad un critico di questo sistema in cui viviamo, ma mai uno che esca dall’ovile. I premi Oscar su alcuni film di tematica sociale, quelli sui sedicenti diritti umani. Hanno tutti una logica: premiare chi difende e alimenta un sistema economico nelle sue diramazioni giuridiche, sociali, culturali ed economiche.
A noi cosa resta? La fermezza, la resistenza, la nostra intelligenza e ironia, come quella usata dalle maestranze Gkn.
Come diceva la canzone di Dario Fo, ‘Ho visto un Re’: Noi Vilan e sempre allegri bisogna stare Che il nostro piangere fa male al re, Fa male al ricco e al cardinale. Diventan tristi se noi piangiam.
27 Novembre 2021