L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba esprime la sua totale solidarietà a Telesur.
L’emittente teleSUR è di nuovo oggetto di attacchi da parte di quelle destre che cianciano di libertà di stampa ma che in realtà vogliono solo dei media asserviti alla loro agenda golpista. Mezzi di comunicazione, come quelli afferenti il circuito mainstream, pronti a giustificare ogni loro malefatta. Casi lampanti sono il golpe in Bolivia e la brutale repressione popolare che avviene in paesi come il Cile e l’Ecuador.
Proprio per questa ragione domenica scorsa, l’ormai deputato semplice Juan Guaidó, già autoproclamato presidente del Venezuela, ha minacciato di “intervenire sull’amministrazione” di teleSUR. Al novello Pinochet non basta avere dalla sua parte già quasi tutto lo spettro mediatico nazionale e internazionale, cerca di silenziare una delle poche voci sempre pronta, grazie alla competenza e al coraggio dei suoi giornalisti, a raccontare una diversa versione dei fatti rispetto alla narrazione imposta dai media mainstream.
Narrazione ingannevole, che sempre vediamo distorta rispetto alla realtà per il fatto che questa deve essere funzionale all’agenda imposta da Washington. Esempio lampante lo si vede in occasione delle lotta interna all’opposizione venezuelana. Il gruppo di Luis Parra è riuscito ad estromettere Guaidó dalla presidenza dell’Assemblea Nazionale del Venezuela. Immediatamente si è scatenata una canea per cercare di far passare il nuovo presidente Parra come uno chavista.
In ogni caso teleSUR non si lascia intimidire dalle squallide minacce del golpista Guaidó che vuole «sequestrarla» in nome «della libertà di espressione».
In un comunicato diffuso attraverso il social network Twitter la presidente di teleSUR, Patricia Villegas, ha affermato che ancora una volta, «il grande capitale transnazionale, con la voce di attori politici di destra, agisce contro questo mezzo di comunicazione».
@teleSURtv a los pueblos del mundo. pic.twitter.com/aZEVpIWhOx
— Patricia Villegas Marin (@pvillegas_tlSUR) 14 gennaio 2020
«Desiderano espropriare il suo segnale e tagliare una piattaforma di comunicazione che è servita per l’incontro dei Popoli. Intendono tornare ai tempi del silenzio e dell’invisibilità di coloro che rivendicano i loro diritti e lottano per un mondo migliore», si legge nel testo.
Viene ricordato che il 24 luglio 2019, teleSUR ha raggiunto 14 anni di trasmissione ininterrotta, informando e difendendo la verità dei popoli dell’America Latina e del mondo.
Si evidenzia che la sua copertura informativa ha come protagonisti i popoli. «Uno sguardo che esalta l’identità, la cultura e il sentimento delle comunità latinoamericane e caraibiche, visto come un pericolo dai centri di potere».
La Nueva Televisión del Sur CA, in questo senso chiama popoli, organizzazioni sociali, giornalisti, sindacati, istituzioni, governi e comunità in generale, «ad alzare la voce in difesa dell’informazione come diritto umano fondamentale e questa piattaforma di comunicazione, trincea di integrazione e pace».
Le grossolane minacce del burattino manovrato dagli USA Guaidó hanno trovato l’immediata risposta di tante personalità e capi di Stato dell’America Latina che si sono schierate al fianco dell’emittente creata per volontà dei comandanti Chavez e Fidel Castro con l’etichetta #VivateleSUR.
L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba esprime la sua più totale solidarietà a teleSUR. Riteniamo che l’informazione debba essere considerata un diritto universale fondamentale e quindi teleSUR deve continuare a poter esprimere il suo sguardo che esalta l’identità, la cultura e il sentimento delle comunità latinoamericane e caraibiche» e di tutti i popoli del sud del mondo.