Rieccoci, un’altra volta, come negli anni ’60-’70, con la contrapposizione tra destra e “sinistra”.
Infatti, a Torino si è avuta l’ennesima brutta pagina per la storia della Repubblica italiana nata dalla Resistenza (e con un saldo principio antifascista), con l’avvento di provocatori del FUAN che speravano di volantinare un testo, ad alto contenuto razzista e xenofobo, con alcuni studenti universitari (stranamente di nero vestiti) i quali esponevano uno striscine con l’effigie delle bandiere rosso-nere dei movimenti anarco-libertari che con il patrimonio comunista nulla hanno da spartire. Anzi…
Si vuole ripercorrere, ancora, la strategia degli “opposti estremismi” per far dimenticare i problemi irrisolti del paese. Si devia, nella regia sicura di qualcuno, verso un problema che è ritornato alla ribalta come quello dell’antifascismo ma che, in verità, ha come obiettivo tutt’altro.
Il FUAN (come molti altri), infatti, se andaste a vedere sia le origini che le continue comparse sulla scena politica ha avuto grossi difetti di purezza politica tanto da essere, senza smentita, una emanazione dei poteri forti che hanno sapientemente (dal loro punto di vista) saputo sfruttare l’ignoranza della storia di molti giovani.
Per esempio.
Quanti sanno che il presidente del FUAN fu il massone piduista Giulio Caradonna (figlio del massone fascista Giuseppe) il quale non si fece(ro) scrupoli ad usare poveri mentecatti per propri fini politici?
Quanti sanno che Giulio Caradonna faceva parte della Loggia Giustizia e Libertà?
Nella stessa Loggia c’erano (udite! udite!) sia la destra che la sinistra e, ovviamente, il centro, come si confà alla politica dei poteri forti e, massicciamente, presente nel “tempio“.
E’, ormai, risaputo che la borghesia necessità di più fronti per poter costruire il caos e dirigere meglio i giochi come in quest’altra occasione.
Infatti, la masso-borghesia utilizza, su tutti i fronti, scenari di instabilità politica per richiedere più repressione…
Film già visto, diverse volte, da che si è costituita l’Italia e che viene riproposto non più con immagini in bianco e nero ma a colori.
La domanda che dovremmo porci, e porre con forza in tutti gli ambiti e sedi, dovrebbe essere:
“Come mai, nonostante la Costituzione e le leggi, il Prefetto, il Questore e il responsabile di piazza, non hanno impedito agli appartenenti del FUAN di fare quel tipo di propaganda contraria al nostro ordinamento e procedere alla loro identificazione?”
Proviamo a fare pressione politica perché ciò avvenga ed esigiamo il rispetto della Costituzione… Il consenso, diceva Gramsci su parole d’ordine chiare, è la base di ogni rivoluzione culturale.
MOWA
[1]
Torino, scontri all’Universita’: militante Fuan colpito alla testa
Rettore chiama la Polizia che riporta la calma (askanews) – torino, 7 nov 2014 – Momenti di tensione e tafferugli questo pomeriggio all’Universita’ di Torino. Una quindicina di aderenti al Fuan, movimento della destra, ha organizzato un volantinaggio nell’atrio di Palazzo Nuovo, sede delle facolta’ umanistiche. Di li’ a poco e’ giunta una quarantina di persone, studenti universitari e non, dell’estrema sinistra che hanno tentato di impedire l’iniziativa. Grida, insulti e poi le due fazioni sono venute a contatto. Un militante del Fuan e’ stato colpito alla testa con un bastone ed e’ dovuto ricorrere alle cure di un medico. Sono subito intervenuti alcuni agenti in borghese per separare i manifestanti mentre il rettorato ha chiesto l’intervento della Forza pubblica. Gli agenti, accolti da un lancio di uova, si sono frapposti fra i manifestanti, e senza far uso di scudi o manganelli precisa la questura, sono riusciti a creare una sorta di cuscinetto e a riportare la calma in pochi minuti. Un funzionario di polizia e’ stato pero’ colpito a un occhio da un uovo lanciato da un manifestante ed e’ stato soccorso. Sono in corso indagini per individuare gli autori delle aggressioni. eg
07 Novembre 2014 – 18:38