DANILO TOSARELLI MILANO
Ho imparato a guardare la politica con occhi più attenti e tanto pragmatismo.
Ed oggi più che mai, scindere politica e comunicazione è una bestemmia.
Tu potresti avere idee eccellenti, ma se le proponi in un deserto, chi ti può seguire?
La Meloni ha fatto una conferenza stampa di fine anno, dove ha dato un’impronta.
Studiata da giorni in ogni minimo particolare, ha dimostrato di essere sul pezzo.
Persino la famosa pipì, per me un vezzo studiato, resterà nella memoria collettiva.
La Meloni ormai si sa proporre. Sta studiando. Sta imparando e cresce il suo consenso.
Peccato per lei, avere però intorno un gruppo dirigente con troppe mani nella marmellata.
Per me rimane un avversario politico da combattere, ma occorre la giusta consapevolezza.
Conosco la sua storia ed anche di quella fiammella presente nel suo simbolo di partito.
Irrinunciabile. Risale al MSI, partito nato nel 1946 e creato da esponenti della Repubblica di Salo’.
Passa il tempo, Mussolini è stato sconfitto, ma Fratelli d’Italia non rinuncia alle sue radici.
Io queste cose le conosco. Con i valori dell’antifascismo ci sono cresciuto, ma molti non sanno.
Per molti di noi, la voglia di trasmettere memoria storica è stata messa in un cassetto. Molto male.
Dove è finita la Generazione X ed i Baby Boomers che aspiravano a cambiare il mondo? Li cerco.
Possiamo illuderci, che i Millennials e la Generazione Z possano comprendere questa realtà?
E’ una realtà complessa, che dopo essere stata compresa va interpretata. Ma per andare dove?
Davvero qualcuno pensa di mandare a casa questo governo, solo facendo chiacchiere? Basta.
Io so da che parte sta questo governo di centrodestra, so anche quali interessi tende a privilegiare.
Ma esiste anche tanta demagogia, che confonde le coscienze e comprendo lo smarrimento dei più.
Mi chiedo dove sia la sinistra. Una sinistra che non si limiti a concentrarsi sulle scadenze elettorali.
Una sinistra che si bea nel proporre sfide televisive tra la Meloni e la Schlein. La politica non è questa.
Anche perchè non so come andrebbe a finire. Si critica la Meloni che non ha parlato dei tagli alla Sanità.
Il PD ha gravi responsabilità con il governo Renzi del 2014. Un colpo mortale alla Sanità Pubblica.
Ma anche il parlare di lavoro, grazie a Renzi con il suo job act, affossando l’art.18 ed altro ancora.
Quanto welfare ha buttato via il PD con tagli drastici e raccapriccianti riforme pensionistiche? E la scuola?
Povera Schlein, che prima dovrebbe cospargersi il capo di cenere e poi spiegare cosa vorrebbe. Mah…
La Schlein è stata nominata segretaria del PD nel marzo 2023 e aveva buoni propositi, ma non bastano.
Ho letto il suo programma di allora e mi rendo conto che sinora sono rimaste solo semplici enunciazioni.
Nei talk show televisivi poco spazio ai contenuti, grande spazio in previsione delle scadenze elettorali.
Le grandi questioni, che riguardano le nostre condizioni di vita, rimangono sempre sospese e rimandate.
Una sinistra che voglia candidarsi alla guida del Paese, deve smetterla di fare salotto ed incipriarsi.
I problemi vitali che cercano risposta da tempo, sono palpabili da chiunque viva di stipendio o pensione.
Si stenta a tirare fine mese, il giovane stenta a progettare un futuro e se ti ammali… peggio per te.
E la politica si trascina, privilegiando propri interessi di casta, lontana anni luce dalle classi sociali disagiate.
Chiedo alla sinistra di ripensare e rivendicare la sua storia ed i suoi valori. Esistono Paesi più avanti di noi.
Il popolo della sinistra è oggi alla ricerca di un riferimento credibile, che dimostri la volontà di cambiare.
Non puoi criticare il governo Meloni se non sei in grado di proporre alternative, se non sai essere diverso.
E’ indispensabile rifondare un pensiero alternativo e riempirlo di proposte credibili e praticabili. Possibile.
Naturalmente devi crederci e le risorse intellettuali già esistono, ma occorre dare gambe alla speranza.
Queste proposte vanno diffuse tra la gente, con la promessa di trasformarle in campagne politiche.
Bisogna tornare tra la gente, battere palmo a palmo l’Italia, richiamando in servizio le tante risorse sopite.
La voglia di cambiare deve essere percepita dalla gente comune ed il contatto diretto ne è il miglior veicolo.
Non credo di essere l’unico ad esprimere questo desiderio di veder rinascere una sinistra credibile.
Ma per poterlo fare, dovrò spiegare molte cose ai miei figli ed ai miei nipoti. Voglio esserne capace.
Nel frattempo teniamoci Acca Larentia, Sgarbi, Santanchè, Delmastro, Pozzolo e i troppi servi sciocchi.
Caro Giorgio Gaber precursore dei giorni nostri ” cos’è la destra, cos’è la sinistra…” E’ urgente.
Foto di Osvaldo Coelho Jr.