Avete notato la tecnica dei massoni una volta scoperti (anche se in sonno perché rimangono, per giuramento interno, sempre massoni) dichiarano cose sminuenti la pericolosità e, quindi, di averlo fatto come hobby e di non portare avanti i progetti del Tempio.
Altro dubbio. Che democrazia esiste all’interno del M5S dove il vertice decide i candidati esattamente come nelle logge massoniche? E, non vogliamo pensare male sul simbolo del movimento…
MOWA
Elezioni, “nelle liste del M5s in Campania c’è anche un massone in sonno”. Lui: “Era un hobby, storia vecchia. Non mi ritiro”
Il Movimento, scrive l’Adnkronos, sarebbe pronto a chiedere all’avvocato campano di firmare un modulo con l’impegno a dimettersi in caso di elezione. Soluzione già adottata per Emanuele Dessì, Carlo Martelli e Andrea Cecconi. Ma in serata, l’aspirante deputato ha diffuso una nota per spiegare che l’appartenenza alla loggia era un “hobby” e non ha alcuna intenzione di mollare. “Si parla senza sapere e senza conoscere, accusando una persona in maniera indebita e senza contraddittorio. Ho avuto una breve esperienza in una loggia massonica e si tratta di un periodo che ha caratterizzato solo una parte della mia vita, conclusasi in tempi non sospetti e non per ragioni di opportunismo politico“, scrive Vitiello. “Quando ho scelto di aderire al Movimento, l’ho fatto con la consapevolezza di sposare un progetto meraviglioso, caratterizzato da un tipo di politica e di trasparenza che hanno sempre contraddistinto il mio modo di vivere. E, come più volte ho detto, non avrei mai potuto aderire ad alcun altro partito o movimento politico perché sono uno dei delusi della politica tradizionale che va senz’altro rinnovata”, aggiunge. Poi l’annuncio: “Come candidato in un collegio uninominale io rappresento la società civile e non comprenderò alcuna esclusione aprioristica e immotivata. Non remerò contro il Movimento ma non ho intenzione di ritirare la mia candidatura e vado avanti per la mia strada nella certezza di essere compreso da chi davvero mi conosce e crede in me”.
Secondo il Mattino, solo lo scorso 23 gennaio Vitiello ha chiesto alla sua loggia di volersi “mettere in sonno“: è l’espressione usata dai massoni per riferirsi a chi non vuole momentaneamente partecipare ai lavori. Un periodo durante il quale il massone perde i suoi diritti all’intero della loggia, riacquisendoli in seguito se dovesse chiedere di essere riammesso. Nelle interviste rilasciate alla stampa locale, Vitiello non aveva mai fatto cenno alla sua appartenenza alla massoneria.