DANILO TOSARELLI – MILANO
Tre mie brevi novelle. Per adulti. Per persone che amano riflettere.
INDIGNAZIONE
Sono rimasto colpito dalla recente condanna giudiziaria dell’ex Presidente Donald Trump.
La giuria composta da 12 persone, ha espresso un verdetto unanime. Nessun dubbio in merito.
34 i capi d’imputazione. il Giudice Juan Merchan emetterà sentenza l’11 luglio 2024.
Potrebbe condannarlo alla libertà vigilata o fino a 4 anni in una prigione statale. Difficile nei fatti.
Trump è stato condannato, per aver influenzato illegalmente le elezioni americane del 2016.
Quelle che gli consentirono di diventare Presidente degli Stati Uniti. Fino alla fine del 2020.
E ancora, Trump dovrà affrontare altri 3 processi. Accusato di “voler sovvertire la democrazia”.
Tra questi, il famoso assalto dei suoi sostenitori al Campidoglio, che avvenne il 6 gennaio 2021.
Naturalmente Trump accusa Biden di aver strumentalizzato la giustizia. Un processo truccato.
A suo dire, “un uomo innocente è stato messo alla gogna. Ma il 5 novembre 2024 sarà giustizia”.
Certo è, che un soggetto con questo pedigree si candiderà come Presidente degli Stati Uniti.
Signori, questo potrebbe tornare ad essere il “padrone del mondo”. Perchè di questo si tratta.
E’ immorale. Tutto ciò stride profondamente. Condannato da un Tribunale americano, non da altri.
E tutto questo avviene nel Paese considerato la culla della democrazia. Sono questi i loro valori?
Sono questi gli esempi che si vorrebbero esportare? Anche un delinquente può diventare Presidente?
Possibile non esista nessuna discriminante, nei confronti di un candidato che è stato condannato?
Richard L. Hasen è professore di diritto all’Università della California a Los Angeles. Risponde.
” Nulla nella Costituzione degli USA impedisce ad un criminale condannato di candidarsi per la carica
più alta della Nazione”. Trump è però il primo candidato Presidente a correre come pregiudicato.
Sono 3 le caratteristiche essenziali per poter partecipare alla corsa verso la Casa Bianca. Non altro.
Avere almeno 35 anni di età. Trump ne compirà a breve 78.
Essere nato e vissuto per almeno 14 anni negli USA. Trump è nato a New York e vive in Florida.
Non aver subito una condanna per crimini di insurrezione. Ad oggi, Trump non ha subito tale condanna.
Io mi indigno. Mi indigna sentire Matteo Salvini difendere Trump senza se e senza ma. Anche Orban lo fa.
Curioso l’equilibrismo di Giorgia Meloni, solo ieri schierata con Trump ed oggi con più simpatia per Biden.
Personalmente, aumenta la mia preoccupazione. Il genocidio in Palestina porta anche la firma di Biden.
Mi indigna assistere in Italia al caso Santanchè. E’ Ministro. Indagata per truffa aggravata non si dimette.
Anche il Presidente della Liguria Giovanni Toti è indagato. Agli arresti domiciliari. Non si decide a dimettersi.
Sono 2 importanti figure istituzionali. Attaccati al potere come delle cozze. Alla faccia della nota moralità…
Credo molto nel valore educativo dell’esempio. Gravissimo l’esempio americano, grave quello italiano.
Un delinquente che si ripropone come futuro Presidente e tanta opinione pubblica italiana cloroformizzata.
Il mio stomaco non si è ancora abituato a digerire i sassi. Non mi riconoscerei se provassi indifferenza. Mai.
STUPORE
Mi è capitato di imbattermi in un qualificato blog di ciclisti ” Benzina zero”.
Si sostiene che non è vietato e quindi può risultare legittimo.. Che cosa?
L’attraversamento pedonale da parte del ciclista, restando a bordo del ciclo.
Perchè scendere dalla bicicletta, mentre si passa sulle strisce pedonali?
Mi viene da dire, perchè si tratta di strisce pedonali e lo dice la parola stessa.
Non è un passaggio ciclopedonale. E l’articolo 182 del C.d.S. lo dice bene.
Il ciclista è tenuto a scendere ed accompagnare a mano il suo velocipede.
Ma questi indomabili sostenitori dei diritti del ciclista, sostengono non sia così.
Vessa tutte quelle persone, per le quali salire e scendere dalla bici è faticoso.
Anziani, disabili su bici a tre ruote, persone con bambini sul seggiolino… (?!)
Peccato che non si ipotizzi, che un ciclista possa investire un pedone. Non è così?
Magari persona anziana o con problemi di deambulazione. Ha più ragioni il ciclista?
Non ho motivo di fare preferenze, ma vi dirò che qualche antipatia inizia a farsi spazio.
Non ho mai sopportato chi difende la propria condizione in modo unilaterale. No lobby.
E invece riscontro che i ciclisti hanno pretese a volte illegittime, ma loro sono solo vittime.
E’ frequente la loro disobbedienza al Codice della Strada, ma hanno sempre giustificazioni.
Loro sono i soggetti più fragili e meritano comprensione. Ma il pedone non è forse fragile?
Quanti incidenti accadono, di ciclisti che investono pedoni sul marciapiede? Poco noti, ma..
“Benzina zero”, che ne dici di contribuire al rispetto di tutte le norme del Codice della Strada?
AMAREZZA e RABBIA
L’8 e 9 giugno 2024 ci saranno le elezioni Amministrative a Pavia. Come in altri 122 comuni.
Citerò Pavia come esempio, ma credo che tale situazione purtroppo, non sia l’unica.
I candidati a Sindaco sono 5 ed è su questo che mi voglio soffermare. Ma non mi fa piacere.
Come da canone. Uno del centrosinistra, uno del centrodestra, ma chi sono gli altri 3?
Uno di Rifondazione Comunista, uno di Potere al Popolo e l’altro del P.C. dei Lavoratori.
Questi ultimi 3 provengono dalla stessa storia. Hanno la stessa cultura, gli stessi valori.
Una storia che io ho vissuto per anni in prima persona, con passione ed oggi mi manca molto.
Stride, vedere questi compagni proporsi in alternativa fra loro. La considero una bestemmia.
Nessuna possibilità di successo, ma ciò che conta è sventolare ed esibire la propria bandierina.
Questo è il frutto dell’implosione della Rifondazione Comunista di Fausto Bertinotti.
E’ il fallimento del recente progetto di Unione Popolare. Nata con grandi aspettative e già morta.
E’ il fallimento di una sinistra, che non ha ancora imparato come si cresce e non diventa adulta.
Una sinistra che stenta a privilegiare le tante cose che uniscono, da quelle poche che dividono.
Sono consapevole che il sistema informativo tende ad escludere le formazioni politiche minori. Ma..
Lo stare insieme. Questo può dare forza ed aprire spiragli di speranza. Coltivare il proprio orticello?
E’ come parlare davanti ad uno specchio, ripetendo “io esisto”. A chi serve? Nessuno ti ascolta..
Peccato, che chi ne paga le conseguenze sia quel grande popolo di sinistra che si sente orfano.
Un popolo che ingrossa sempre più le fila dell’astensionismo, perchè stenta a trovare rappresentanza.
So che abbiamo la guerra alle porte di casa. So che la pace è oggi la vera priorità. Sono consapevole.
Ma senza quel popolo, che è stato protagonista delle grandi conquiste di questo Paese..
Foto di Mika Baumeister