di Daniele Chicca
NEW YORK (WSI) – L’indagine della piccola procura pugliese di Trani sulla presunta manipolazione dei mercati ad opera di un titano dell’industria finanziaria come Deutsche Bank potrebbe non essere più possibile in futuro. Con la firma del Trattato di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, il TTIP, gli stati assicurerebbero infatti alle grandi banche americane la protezione da cause legali europee come questa.
Barack Obama, grande promotore del patto di libero commercio tra le due potenze occidentali, sembra avere una grande fretta di concludere. Il motivo non è tanto il suo secondo e ultimo mandato presidenziale in scadenza, ma piuttosto il fatto che le grandi banche Usa devono trovare un modo per proteggersi dalle cause legali mosse in Europa da tutti quegli investitori che sostengono di essere stati ingannati durante la crisi.
L’ambasciatore statunitense in Italia ha già avvertito gli europei che se il TTIP non viene firmato, anche le loro grandi banche potrebbero vedersi costrette a pagare miliardi di dollari agli investitori che si presume abbiano ingannato manipolando i mercati.
Citato da Reuters, John Phillips ha dichiarato che “è molto improbabile che un caso come quello di Deutsche Bank si ripeta e venga portato fuori dai centri finanziari principali, dove i procuratori hanno la conoscenza ed esperienza giuridica in casi di frodi sui mercati” del genere.
Quello che vuole sottointendere Phillips è che le piccole procure come quella di Trani non sono abbastanza esperte da poter garantire la protezione delle grandi banche. Il sistema giudiziario italiano, fa l’esempio Phillips, allontana gli investitori.
Il tutto mentre il giornale Deutsche Wirtschafts Nachrichten ha spiegato come mai gli americani e il governo Obama hanno così tanta fretta di firmare il TTIP, mentre in Europa ci sono paesi ancora riluttanti come la Francia. La testata tedesca di economia ha riportato come con il TTIP gli Stati Uniti stiano pianificando un attacco frontale ai giudici europei.
TTIP, perché Obama ha tanta fretta?
Il motivo di tanta fretta è uno: le grandi banche devono proteggersi dalle cause legali mosse in Europa dagli investitori, i quali sostengono di essere stati ingannati durante la crisi del debito“. Phillips in pratica ha lanciato un appello ai tedeschi perché proteggano le loro grandi banche, come Deutsche Bank, dalle cause intentate agli investitori stranieri, come gli italiani.
Deutsche Bank è accusata perché si presume abbia venduto titoli di Stato italiani ai suoi investitori definendoli come investimenti sicuri nel 2011, sottolineando che il debito pubblico italiano non destava preoccupazioni. è così che l’istituto di credito ha venduto quasi il 90% dei bond italiani. Sotto inchiesta a Trani sono anche le grandi agenzie di rating Usa.
Senza TTIP Fitch, Moody’s, Standard & Poor’s e le grandi banche americane come JP Morgan Chase e Godman Sachs – già multate in Usa – saranno chiamate in giudizio e probabilmente costrette a pagare per condotta fraudolenta sui mercati e nello specifico per la cessione di strumenti derivati e bond rischiosi.
I contrari al trattato, tra cui i migliaia di manifestanti scesi nelle strade di Roma sabato 7 maggio per fermare il trattato, ora hanno un motivo in più per chiederne lo stop.
9 maggio 2016