Parlano anche italiano i nuovi sistemi di guerra impiegati in Kurdistan. Gli elicotteri d’attacco T129 sono stati prodotti in Turchia dalle Tusas Turkish Aerospace Industries (TAI) su licenza della società italo-britannica AgustaWestland, interamente controllata dal gruppo Finmeccanica. Il T129 Atak Advanded Attack and Tactical Reconnaissance Helicopter è un bimotore realizzato a partire del modello AW129, l’elicottero Agusta acquistato dalle forze armate di numerosi paesi Nato ed extra-Nato. Aerotrasportabile con i velivoli cargo C-130 “Hercules”, il T129 italo-turco ha un’autonomia di volo di tre ore e una velocità di punta di 269 km/h e dispone di sistemi e sensori di nuova generazione per la guerra elettronica e il controllo di fuoco che consentono al velivolo di eseguire missioni diverse: sorveglianza e ricognizione armata, attacco al suolo di precisione, scorta, soppressione delle difese aeree nemiche.
Gli elicotteri utilizzati contro i combattenti kurdi sono stati armati con i missili Hellfire e Spike-ER, rispettivamente di produzione statunitense ed israeliana, e con i nuovi missili anticarro a lungo raggio UMTAS sviluppati dall’azienda turca Roketsan e i cui prototipi sono stati assemblati in Italia e Turchia. Oltre a due contenitori per il lancio sino ad otto missili, i T129 possono essere equipaggiati a seconda della missione anche con un mix di razzi guidati e non, missili aria-aria per autoprotezione, due pods con mitragliatrici da 12.7mm e 20 mm con una capacità di 500 colpi.
L’accordo tra AgustaWestland e TAI per la fornitura alle forze armate turche di 60 elicotteri d’attacco T129 per un valore di 3,3 miliardi di dollari risale al 2007. Il memorandum tra le due aziende prevedeva che lo sviluppo, l’integrazione, l’assemblaggio degli elicotteri fossero effettuati in Turchia; i sistemi di acquisizione obiettivi, navigazione, comunicazione, computer e guerra elettronica sono stati integrati invece da AgustaWestland negli stabilimenti di Vergiate (Varese). Il programma T129 ha visto la partecipazione anche di due aziende elettroniche del gruppo Finmeccanica, SELEX Galileo e SELEX Communications (oggi confluite in SELEX ES). Il team industriale ha compreso infine il gruppo turco Aselsan in qualità di fornitore degli apparati avionici e di missione. La consegna del primo elicottero T129 alle forze armate di Ankara è avvenuta nell’aprile 2014.
“La solida collaborazione tra AgustaWestland e la Turchia risale ai primi anni ‘70, quando Agusta si aggiudicò i primi appalti per la fornitura di diversi modelli di elicottero quali gli AB204, AB205 e AB206 per un quantitativo di circa 150 unità”, riporta una nota stampa del gruppo Finmeccanica. “A questi elicotteri hanno fatto seguito 18 AB212 per la Marina Militare turca negli anni ‘80 e 15 AB412EP SAR per la Guardia Costiera negli anni ’90”. Tra elicotteri da guerra o per fini commerciali, AgustaWestland ha già venduto in Turchia più di 260 velivoli. Otre al bimotore d’attacco T129, con le aziende partner di TAI e Aselsan è stato progettato e prodotto pure il prototipo di un elicottero multiruolo medio (il TUHP 149), capace di trasportare fino a 18 soldati equipaggiati e armamenti come missili o bombe per l’attacco al suolo e mitragliatrici M134D ad alto volume di fuoco. Questo elicottero è rapidamente riconfigurabile anche per missioni di supporto tattico logistico e di fuoco, SAR (search and rescue), operazioni speciali, ricognizione, sorveglianza, evacuazione feriti. Nel giugno 2014 AgustaWestland ha sottoscritto pure un memorandum di collaborazione con l’azienda d’elettronica Havelsan per la commercializzazione e la vendita congiunta dei propri prodotti da guerra e la gestione di attività complementari in campo addestrativo.
“Per Finmeccanica la Turchia rappresenta soprattutto un partner industriale anziché un semplice mercato potenziale”, spiegano i manager del colosso militare-industriale italiano. “Nel corso degli anni, la stretta collaborazione tra le società del gruppo e le loro controparti turche ha portato a una solida partnership industriale che si estende ai settori della difesa e della sicurezza. Le attività spaziano da elicotteri per applicazioni militari e commerciali a velivoli da addestramento e pattugliatori marittimi, radar (sia per il controllo del traffico, sia per la difesa aerea), sistemi per le comunicazioni, sistemi satellitari di osservazione della terra, sistemi navali”. Oggi Finmeccanica opera in Turchia attraverso una propria sede di rappresentanza ad Ankara; esistono poi gli uffici commerciali di AgustaWestland, Alenia Aeronautica, Ansaldo STS e SELEX Komunikasyon A.S., società controllata da SELEX Communications (una sede ad Ankara, una filiale a Istanbul e 75 dipendenti), operativa principalmente nei settori delle comunicazioni militari, avioniche e professionali.
Nel campo delle telecomunicazioni e dell’intelligence, le società controllate da Finmeccanica operano in Turchia dai primi anni ‘70. Nello specifico SELEX Galileo ha cooperato con la Marina militare turca nell’ambito di alcuni programmi di potenziamento dei radar navali e ancora oggi continua a fornire ad essa logistica e supporto. Sempre SELEX ha inoltre fornito i suoi Radar Avionici di Sorveglianza agli Elicotteri della Marina e della Guardia Costiera. Nel 2006 l’azienda italiana si è aggiudicata un importante contratto per la fornitura di una ventina di radar di navigazione SPN 730-LPI – Low Probability of Intercep (a bassa probabilità di intercettazione). Lo stabilimento turco di SELEX di Gölbası-Ankara, tra il 1990 e il 1997 ha prodotto e consegnato migliaia di radio HF e sistemi per applicazioni terrestri, navali e aeree. SELEX Turchia ha partecipato alla realizzazione della nuova piattaforma Software Defined Radio di Aselsan e ai più importanti programmi navali turchi (Genesis, Coast Guard e New Type Patrol Boats). Nel 2010 SELEX Sistemi Integrati ha ottenuto una commessa di 25 milioni di euro dal Sottosegretariato degli Affari marittimi turco per la fornitura di un sistema VTMS (Vessel Traffic Management System) per la gestione del traffico marittimo, con un centro nazionale ad Ankara, tre centri regionali (a Izmit sul mar di Marmara, Mersin sulla costa sudorientale e Izmir lungo la costa centro occidentale) e 24 siti sensori dotati del nuovo radar Lyra 50. L’azienda elettronica italiana ha pure venduto alcuni radar terrestri per la difesa aerea e il rilevamento di missili balistici e otto radar long range di difesa aerea, 7 RAT31DL e un RAT31S come parte del network di difesa aerea NADGE NATO. Oggi il gruppo SELEX ES collabora con le industrie turche nei settori radio ed elettro-ottici, dei velivoli a pilotaggio remoto (UAV), delle guerre elettroniche e dei sistemi di controllo a fuoco. Assicura la fornitura dei sistemi per il programma AEW&C (Airborne Early Warning and Control) e la manutenzione delle installazioni per le comunicazioni V/UHF. Nel giugno scorso, infine, SELEX Es ha siglato un contratto del valore di 12 milioni di euro con la Nato Support Agency (Nspa) per l’ammodernamento di tre radar tridimensionali Rat31 Dl per la difesa aerea, onde allinearli agli standard NATO e renderli ancora più “resistenti” alle contromisure elettroniche.
Nel settore aeronautico, il gruppo Finmeccanica ha firmato recentemente con la Marina militare turca un contratto del valore di 218 milioni di dollari per la fornitura di due aerei da trasporto personale e materiali ATR 72-600 e sei da pattugliamento marittimo TMPA. Progettati da Alenia Aeronautica, i velivoli sono prodotti in Italia negli stabilimenti di Napoli Capodichino e ad Akinci in Turchia dalle industrie TAI. La versione da trasporto è già stata consegnata alle forze armate turche, mentre i pattugliatori saranno operativi solo a partire del febbraio 2017, mentre la loro consegna si concluderà nel 2018. Alenia Aermacchi curerà invece l’integrazione del sistema di missione Thales AMASCOS sui nuovi pattugliatori nonché la formazione dei piloti turchi presso il proprio Centro addestramento di Torino-Caselle. Le missioni operative dei TMPA includeranno anche la ricerca e l’identificazione navale, il pattugliamento delle zone economiche esclusive (incluse le aree di pesca e le piattaforme petrolifere off shore), la lotto ai traffici di droga e alla pirateria; la guerra antisottomarini.
Nel settore spaziale, la società Telespazio (controllata al 67% da Finmeccanica e per il restante 33% dalla francese Thales) ha vinto a fine 2008 la gara bandita dal Ministero della difesa turco per la realizzazione e il lancio del sistema satellitare Göktürk per l’osservazione terrestre. La commessa per un valore superiore ai 250 milioni di euro ha previsto pure la fornitura di sensori ottici ad alta risoluzione e di un centro d’integrazione e di prova per i satelliti in Turchia, nonché la realizzazione di una stazione di comando e controllo terrestre del sistema satellitare ad Ankara. “Il programma Göktürk mira a soddisfare le esigenze di acquisizione immagini delle Forze Armate turche a scopi d’intelligence militare in tutte le regioni mondiali senza alcuna restrizione geografica”, spiegano i manager di Telespazio. L’8 maggio scorso Thales Alenia Space, Telespazio e Ssm hanno annunciato che il satellite è stato spedito al Centro di Integrazione di Ankara per iniziare i test ambientali.
Oto Melara, altra azienda leader di Finmeccanica, ha firmato nel dicembre 2007 un contratto di 53 milio9ni di euro con i cantieri navali Daersan per la fornitura alla Marina turca di 16 coppie di cannoni navali da 40/70 mm, da installare a bordo dei pattugliatori di 57 metri di lunghezza in via d’acquisizione, più altre 4 coppie di cannoni per le unità della Guardia costiera nazionale. Nell’ambito del programma di sviluppo delle corvette di classe MILGEM, nel settembre 2009 Oto Melara ha siglato un contratto per la fornitura dei cannoni da 76/62. Attraverso il Consorzio EUROSAM, la società produttrice di sistemi missilistici avanzati MBDA (controllata da EADS e BAE Systems al 75% e da Finmeccanica per il restante 25%) si è candidata alla realizzazione del Turkish Long Range Air and Missile Defence Systems, il nuovo sistema di “difesa” contro i missili balistici di teatro delle forze armate turche. Inizialmente il contratto era stato aggiudicato a un consorzio cinese, ma la minaccia proferita dal comando NATO d’interrompere i collegamenti tra le sue reti digitali e quelle militari turche ha convinto Ankara ad annullare la gara. Una delegazione del Dipartimento per l’industria della difesa turco ha così avviato i negoziati con le aziende del consorzio Eurosam per consentire l’ingresso delle aziende nazionali Roketsan, Havelsan e Aselsan nella produzione del sistema antimissile e nello sviluppo del missile Aster 30 (la commessa ha un valore superiore ai 3 miliardi di dollari).
11 maggio 2015