di Francesco Dall’Aglio
Ieri, con mia enorme sorpresa, mi imbatto nel titolone di Repubblica “Gli Ucraini aprono un corridoio nella linea della difesa russa. Zelensky: prenderemo presto Bakhmut” (cito come al solito Repubblica in quanto testimone illustre, ma anche gli altri giornali italiani si sono accodati).
Enorme sorpresa per due motivi: il primo è che nessun canale ucraino o russo riporta niente del genere, nemmeno lontanamente. Nell’intervista fatta venerdì dalla CNN al generale Tarnavsky ad esempio, la sua dichiarazione testuale è “On the left flank [near Verbove] we have a breakthrough and we continue to advance further”, ammettendo però poi subito che il tutto va molto più lentamente di quanto vorrebbero.
Il secondo motivo di sorpresa, quello più grande, è che se quella “sfondata” fosse la terza linea delle difese russe vorrebbe dire che l’Ucraina è più corta di tipo 50 km rispetto a quanto riportato dalle mappe, perché lo “sfondamento” in questione sempre dalle parti di Verbove è avvenuto, come appunto riferisce Tarnavsky e tutti i media.
E quindi non mi preoccupo più di tanto, però mi resta la curiosità di capire in che modo l’inviato (dai baretti di Kiev, suppongo) di Repubblica ha immaginato la cosa, da dove l’ha ricavata. E alla fine lo capisco. Dal tweet dell’Institute for the Study of War, naturalmente, che questa volta ha concepito un capolavoro, e lo dico senza ironia.
Cosa riporta l’ISW? Traduciamo alla lettera: “veicoli corazzati ucraini stanno operando oltre la linea finale del sistema difensivo russo che le forze ucraine nella parte ovest dell’oblast di Zaporizhia stanno al momento penetrando, benché l’ISW non sia ancora pronta a confermare che le forze ucraine abbiano sfondato del tutto questo sistema difensivo russo”.
Quindi non l’ultima linea delle difese: l’ultima linea della linea su cui stanno combattendo. Ripeto, io credo che questa formulazione sia davvero un capolavoro, e ha raggiunto perfettamente lo scopo. Dove sono le truppe ucraine? Oltre l’ultima linea di difesa russa, naturalmente, “the final line”, il resto non conta.
Fantastico, possiamo dunque ignorare il fatto che dalla carta che l’ISW allega si vede perfettamente che non sono affatto oltre l’ultima linea ma oltre la prima; se poi considero anche l’altra carta allegata me ne rendo conto ancora meglio. Poi, sempre nella stessa illustrazione, si nota un altro dettaglio magistrale. Noi leggiamo da sinistra a destra, ovviamente, e anche la progressione cronologica segue lo stesso sistema.
Se inserisco delle didascalie in progressione temporale, quella più a sinistra è quella che va letta per prima, quella più a destra per ultima (basta avere letto Topolino). Però nelle due didascalie avviene esattamente il contrario. Nella prima si scrive che l’attacco alla fine è stato respinto (cosa che l’ISW scrive anche nel tweet, dicendo che “non sono ancora pronti” a confermare lo sfondamento), e nella seconda che è avvenuto.
Morale della favola, lo sprovveduto lettore (l’inviato di Repubblica, in questo caso) considera come ultimo evento lo sfondamento, non il fatto che sia stato respinto. Chapeau. Questa è gente competentissima, altroché noi poveri troll di Putin. Abbiamo tanto da imparare.
PS – ma vogliamo parlare, a proposito della seconda carta, di quel meraviglioso “attività di partigiani ucraini” in tutta la regione di Melitopol, del quale non c’è traccia alcuna?
23 settembre 2023