di Gabriella Mira Marq
La Commissione esteri del parlamento europeo ha espresso il 3 luglio preoccupazione per la situazione palestinese, denunciando che l’occupazione israeliana del territorio palestinese dura da 56 anni e chiedendo di sostenere le indagini penali internazionali sui crimini di Israele nei territori occupati che al momento non procedono con adeguata speditezza.
La Commissione, quindi, ritiene necessario che l’europarlamento ribadisca “il forte sostegno dell’UE al lavoro della CPI (corte penale internazionale” e alla sua imparzialità e neutralità” esprimendo “rammarico per i progressi limitati nelle indagini della Corte penale internazionale sui crimini di guerra e contro l’umanità commessi nei Territori palestinesi occupati” impegnandosi “ad aiutare la Corte penale internazionale e il suo Procuratore a portare avanti le indagini e l’azione penale”.
Inoltre la Commissione esorta a “sostenere l’iniziativa dell’AP, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, di richiedere un parere consultivo all’ICJ sulle conseguenze legali dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi”.
Nella delibera adottata a maggioranza si esprime anche “preoccupazione per la decisione del governo israeliano di imporre misure punitive contro il popolo palestinese, la leadership e la società civile, come trattenere i fondi e attuare una moratoria sui piani di costruzione nell’Area C, in risposta alla richiesta dell’Assemblea generale di un parere consultivo da parte l’ICJ” chiedendo di “sostenere gli sforzi per porre fine all’impunità per i crimini commessi nei territori occupati”
Ha dichiarato inoltre che “rimane ferma la posizione dell’UE secondo cui l’occupazione permanente, gli insediamenti, le demolizioni e gli sgomberi sono illegali ai sensi del diritto internazionale; considerando che il numero di coloni e la costruzione delle relative infrastrutture in Cisgiordania e a Gerusalemme Est sono aumentati drasticamente dopo la firma degli accordi di Oslo e di Oslo II e costituiscono una flagrante violazione del diritto internazionale e un grave ostacolo al raggiungimento dei due accordi soluzione statale e una pace giusta, duratura e globale”.
Ha chiesto inoltre di “esigere che Israele, in quanto potenza occupante, smetta di distruggere infrastrutture civili vitali e di sfruttare illegalmente le risorse idriche e terrestri nei territori occupati, compresa Gerusalemme est; sottolinea l’urgente necessità di portare avanti i progetti di ricostruzione e sviluppo a tale riguardo, anche nella Striscia di Gaza, e chiede di sostenere gli sforzi necessari, in linea con gli impegni assunti alla Conferenza internazionale del Cairo sulla Palestina nel 2014”.
Inoltre ritiene vadano sostenuti “gli appelli palestinesi per una rappresentanza politica rinnovata e inclusiva; esorta vivamente la leadership politica palestinese a fornire le condizioni necessarie per tenere elezioni parlamentari e presidenziali libere, credibili, inclusive, trasparenti ed eque senza ulteriori indugi, al fine di rafforzare la propria legittimità” e ritiene necessario “esigere che Israele rispetti i suoi obblighi di permettere che queste elezioni si svolgano a Gerusalemme est”.
04 luglio 2023