a cura di Enrico Vigna *
Il laboratorio nella capitale serba è stato costruito con una rapidità miracolosa. Un accordo era stato firmato il 12 aprile e tre giorni dopo, l’attrezzatura è arrivata dalla Cina. Il 20 aprile, esperti cinesi hanno iniziato ad addestrare i loro colleghi serbi a lavorare sull’attrezzatura.
“Dall’arrivo dell’attrezzatura il 15 aprile all’inaugurazione il 20 aprile, abbiamo costruito questo laboratorio in soli 5 giorni”, ha detto in una intervista Xiong Tao, vicepresidente della BGI Global Development. La dott.ssa Ana Djordjevic, dell’Istituto di ricerca biologica “Sinisa Stankovic”, ha detto all’agenza Xinhua: “Questo laboratorio è molto importante per la Serbia perché prima non avevamo un laboratorio con queste possibilità tecniche … Non è solo il primo laboratorio del suo tipo in Serbia, ma questo è un laboratorio unico in Europa e fornirà assistenza in futuro per la ricerca e la diagnostica di diversi eventi infettivi e malattie. Abbiamo già predisposto un piano su cosa faremo in futuro per quanto riguarda la ricerca e la diagnostica, con l’aiuto della BGI e della Cina “, ha detto la Begovic.
Il laboratorio “Fire Eye” a Belgrado è il primo di due ad essere installato dalla BGI in Serbia. Il progetto ha un valore di oltre 700.000 euro (776.615 dollari americani), di cui circa 570.000 euro sono donazioni di società cinesi.
Il secondo laboratorio, che presto verrà installato nella città meridionale di Nis, eseguirà circa 1.000
test di coronavirus al giorno, ha affermato il governo serbo.
Il nuovo laboratorio del Centro clinico serbo “Vatreno oko – Fire Eye”, aperto a metà aprile, sta attualmente elaborando migliaia di campioni test per il Covid-19, ha annunciato il direttore del nuovo laboratorio Jelena Begović, i campioni provengono attualmente dalle istituzioni sanitarie della Vojvodina e della più ampia regione di Belgrado. Il nuovo laboratorio Fire Eye Lab di Belgrado, è nato da un progetto della società cinese di biotecnologia BGI Group in partnership con il Governo serbo.
La Begović ha affermato che la capacità di “Fire Eye Lab” può arrivare fino a 10.000 campioni al giorno, attualmente il numero è aumentato a 6.000 campioni processati ogni giorno. Fire Eye Lab, un laboratorio di analisi dell’acido nucleico, è un robot, di produzione cinese, che estrae automaticamente l’acido nucleico, 10 volte più velocemente di un operatore di laboratorio e con un margine di errore minore, l’analisi dura tra le cinque e le cinque ore e mezza. Il processo di elaborazione del campione termina con una tecnica di laboratorio nota come PCR “in tempo reale”.
La dott.ssa Begović ha sottolinea che “Occhio infuocato” non è destinato solo al momento attuale per combattere la pandemia di Covid-19, ma che è un “laboratorio per il futuro” in cui vari batteri infettivi potranno essere individuati : “…Questo laboratorio è molto importante per il nostro sistema sanitario e per l’intero paese, specialmente per i tempi a venire. Allo stato attuale, affrontiamo il problema del corona virus, ma esso ha capacità di aiutarci ad affrontare altre emergenze… Da un lato, il laboratorio sarà un centro per il rilevamento di agenti infettivi, ma anche un centro di ricerca scientifica i cui dati e analisi possono essere utilizzati per la ricerca…Ogni paese dovrebbe avere uno o più di questi laboratori per essere più preparato difendere la salute dei propri cittadini…”, ha concluso la Begović.
Al momento, 46 ricercatori sono impegnati in “Fire Eye”, divisi in quattro squadre e lavorano in due turni di 12 ore ciascuno. Si tratta di ricercatori di vari istituti, facoltà e organizzazioni di ricerca scientifica che, come volontari, sono intervenuti per aiutare e contribuire con le loro competenze ed energie nella lotta contro il Covid 19.
Il Fire Eye Lab sviluppato dalla BGI è già stato utilizzato con successo a Wuhan, l’epicentro dell’epidemia COVID-19 in Cina. “Fire Eye” prende il nome da una favola cinese su Monkey King, che poteva individuare i diavoli sotto mentite spoglie, con la “pupilla dell’occhio”.
La Dott.ssa Ana Djordjevic, è a capo di un team di 10 esperti dei migliori istituti, ospedali e università mediche della Serbia, che hanno lavorato insieme a Xiong e altri cinque esperti BGI per tre settimane, per imparare a gestire il laboratorio “Fire Eye”.
Il team ha svolto il compito in quattro turni, lavorando per 16 ore al giorno, dalle 8:00 fino alle 2:00 del giorno successivo, nelle ultime tre settimane.
“Questo è l’unico laboratorio in Serbia con questo tipo di livello di bio-sicurezza, che fa sentire le persone protette. D’altra parte, offre alla Serbia la possibilità di processare un gran numero di campioni in breve tempo”, ha detto la Djordjevic.
Gli esperti serbi hanno affermato che la tecnologia avanzata del laboratorio “Fire Eye” aiuta a standardizzare il processo di test per COVID-19, garantisce l’accuratezza dei test, ottimizza il processo e protegge la sicurezza del personale.
Durante una conferenza stampa, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha ringraziato gli esperti della BGI, così come le altre società cinesi, come la Mammoth Foundation e la Zijin Copper, che hanno fatto donazioni tecnologiche e sanitarie per i laboratori.
“Ultimamente abbiamo elaborato un numero incredibile di test …esamineremo sempre più persone … perché vogliamo fornire cure alle nostre persone e non lasciarle morire, e questo non avremmo potuto farlo senza la BGI… ” ha dichiarato Vucic.
Il primo ministro serbo Ana Brnabic, che ha supervisionato personalmente il progetto, ha dichiarato all’apertura del laboratorio di Belgrado che “questo non è solo di immensa importanza per la Serbia nella lotta contro la il COVID-19, ma anche una fondazione strategica per il futuro della nostra assistenza sanitaria….”.
19 maggio 2020
* portavoce Forum Belgrado Italia